GUIDIZZOLO Un’altissima colonna di fumo nero, visibile fino a chilometri di distanza. Il tetto di una villa a Rebecco di Guidizzolo completamente divorato dalle fiamme e l’abitazione devastata dall’incendio e dall’ingentissima quantità d’acqua necessaria per contenere quanto più possibile il rogo.
Questo il bilancio, almeno per sommi capi, dell’incendio che è scoppiato verso le 18.30 di ieri in via Sant’Andrea, in una grande casa che si trova nelle campagne di Guidizzolo. Le cause del rogo non sono ancora state del tutto chiarite, ma ciò che colpisce sono le dimensioni del rogo che ha interessato tutta l’ampia copertura dell’abtiazione.
Nel giro di pochi istanti infatti le fiamme hanno letteralmente iniziato a divampare, tanto da rendere complicatissimo l’intervento dei vigili del fuoco. Intervento che è stato reso complicato anche dal forte vento che ieri sera ha iniziato a soffiare su parte della provincia, rendendo ancora più complicato contenere le fiamme.
Per cercare di contenere quanto più possibile la situazione e spegnere quanto prima il rogo, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Castiglione, tutte le squadre del comando di Mantova ed è arrivata in aiuto anche una squadra dalla vicina provincia di Brescia.
Le cause del rogo, tuttavia, non sono ancora del tutto chiare. Forse un problema con la canna fumaria? Forse un cortocircuito che potrebbe aver interessato qualche impianto? Su tale aspetto sono chiamati a fare luce i vigili del fuoco, che nella giornata di oggi – quando l’incendio sarà completamente spento – potranno proseguire con gli accertamenti ed eventualmente inviare una relazione ai carabinieri, intervenuti con una pattuglia della stazione di Guidizzolo e una pattuglia del Radiomobile.
All’interno dell’abitazione risiede una famiglia che si è messa in salvo nonostante il divampare del rogo, ma i danni alla struttura sono particolarmente ingenti: l’incendio infatti è stato messo sotto controllo solamente verso le 22 di ieri, ma l’intervento dei vigili del fuoco è poi proseguito ancora. È stato infatti necessario rimuovere parte della copertura e dei coppi così da scongiurare l’eventuale formarsi di nuovi focolai. Tutte operazioni, queste, rese ancora più complicate dalla pioggia e proseguite, come detto, fino a notte fonda. (gb)