OLTRE PO’ Pere, meloni fuori serra, zucche e fragole, ma anche erba medica con evidenti ripercussioni sull’allevamento bovino: queste le colture maggiormente danneggiate dal maltempo dei primi giorni di maggio. Maltempo che, dalle stime di Coldiretti Mantova, ha martoriato soprattutto le coltivazioni nel Basso Mantovano ma anche nei paesi dell’Hinterland; lasciando dietro di sè danni immediati per 500mila euro senza contare quelli che potranno derivare dalle conseguenze successive.
Danni avvenuti in una fase particolarmente delicata per i prodotti in campo, con gli agricoltori che stanno facendo i conti anche con gli effetti collaterali del maltempo, come lo slittamento dei trapianti del pomodoro di almeno una settimana o il rallentamento dello sviluppo vegetativo delle piante, ma anche la caduta di pere dalle piante.
Non solo: il primo taglio di erba medica, il cosiddetto maggengo, sta subendo ritardi particolarmente lunghi, che potrebbero arrivare a che a un mese e far slittare la raccolta anche ai primi giorni di giugno. Lo spiega l’allevatore Simone Minelli di Motteggiana: «È un’anomalia – dice – che sta rivoluzionando la gestione in alcune stalle e che è frutto del maltempo. Alcuni allevatori sono anche rimasti senza fieno e devono ricorrere all’acquisto». Acquisto esterno che si tradurrà in un incremeno dei costi per le aziende.
Problemi anche nei comuni dell’Hinterland, da Porto Mantovano a Roncoferraro a Castellucchio dove il maltempo sta provocando ritardi nella semina del riso che vanno dai dieci ai venti giorni; per la coltura del pomodoro c’è invece la preoccupazione legata anche al rallentato sviluppo vegetativo e quindi al rischio di piante in stress e cali produttivi significativi in fase di raccolta».