Polizia a casa Tipaldi, ma lui si difende “Chiarirò tutto”

L'ex sindaco Penazzi e l'ex assessore Tipaldi

VIADANA Echeggia ancora nell’aria quella frase, risalente all’ormai lontano 2006 e intercettata dagli inquirenti, pronunciata da due giovani esponenti ‘ndranghetisti di stanza nel Mantovano: “Viadana è il nostro…”. Viadana è nostra, insomma. A quelle frasi gli inquirenti avevano collegato, anni dopo, l’imprenditore edile calabrese Carmine Tipaldi, che nel 2014 fu costretto alle dimissioni da assessore comunale proprio per quelle vicende. All’epoca Tipaldi aveva spiegato che la sua immagine era risultata infangata. Oggi però lo stesso risulta indagato per associazione di tipo mafioso e turbativa d’asta.
Nella notte tra martedì e ieri gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Mantova si sono presentati a casa sua, in via Tassoni tra Cogozzo e Cicognara, con oltre 200 pagine di ordinanza di sequestro preventivo d’urgenza, nelle quali la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia elenca tutti gli episodi e i fatti che hanno portato gli investigatori a ritenere l’ex assessore e imprenditore edile un collegamento privilegiato tra la cosca ‘ndranghetista Arena, con base a Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone, e la cittadina di Viadana. Cittadina di Viadana che, secondo le indagini finora svolte, ne esce come una vera e propria base della ‘Ndrangheta che, nonostante il collegamento ancora in essere con la cosca di Isola Capo Rizzuto, negli anni ha ottenuto una propria autonomia operativa.
I sostituti procuratori Paolo Savio e Claudia Moregola, in forze alla Dda bresciana, nell’ambito delle indagini chiariscono come “le investigazioni hanno avuto ad oggetto un’associazione per delinquere ‘ndranghetista di soggetti originari di Isola Capo Rizzuto o comunque del Crotonese che si sono da tempo stanziati nel Mantovano e che hanno promosso e organizzato una cosca di ‘Ndrangheta, che ha gestito per anni il territorio di Viadana”. E poi ancora: “A partire dalla fine degli anni ‘90 alcuni soggetti originari di Isola Capo Rizzuto si sono trasferiti appositamente in provincia di Mantova e segnatamente a Viadana, con il fine di riciclare ingenti somme di denaro reinvestendole, principalmente, in aziende attive nel trasporto di merce su gomma ed operazioni immobiliari”.
In tale contesto l’ex assessore Tipaldi, titolare con il fratello della ditta edile Tipaldi Costruzioni, avrebbe costituito una sorta di testa di ponte per il ramificarsi delle attività ‘ndranghetiste nella zona di Viadana.
Nella notte tra martedì e ieri gli agenti della Mobile, oltre al sequestro di varia documentazione dall’abitazione di Tipaldi, hanno fatto visita (con relativi sequestri) anche nella sede della P.R. Trasporti, della S.G. Trasnport e della Viadana Immobiliare srl, tutte con sede in via Dei Pioppi, che si trova nella zona artigianale-industriale in località Fenilrosso. Secondo gli inquirenti infatti tali attività sarebbero intestate a soggetti vicini alla cosca e incensurati, ma riconducibili ai fratelli Riillo, sempre residenti a Viadana e in carcere già da tempo per reati di altro genere. E le perquisizioni sono state eseguite a carico anche di parecchi soggetti residenti a Viadana: Andrea Amati, classe ‘83, residente in via Cavallotti; Aldo Poerio, classe ‘74, domiciliato in vicolo Barrico; Arturo Riillo, classe ‘93, residente in via Dei Pioppi; Naomi Riillo, classe ‘98, residente in via Dei Pioppi; Pietro Riillo, classe ‘90, residente a Pomponesco; Pasquale Riillo, classe ‘66, residente a Isola Capo Rizzuto; Eleonora Ventura, classe ‘74, residente in via Dei Pioppi.