OSTIGLIA Un museo sull’Italia del primo dopoguerra ad Ostiglia (autunno 1918-primavera 1940), una realtà tuttora mancante a livello nazionale? La proposta è stata lanciata nei giorni scorsi da Franco Chiavegatti, già docente presso gli istituti superiori mantovani ed ex assessore comunale alla cultura. Sostenendo la necessità – anche in previsione delle ormai prossime elezioni comunali – che il paese rivierasco si abbellisca onde arricchirsi a livello culturale, artistico e non solo, l’ex docente dichiara che la creazione di un museo storico nazionale sul suddetto periodo sarebbe “un bene culturale permanente unico, che potrebbe rappresentare la nostra specificità offrendo ai visitatori uno spaccato dell’Italia dalla vittoria nella Grande Guerra al secondo conflitto mondiale passando attraverso quasi un ventennio di regime fascista tramite materiali, oggetti e documenti già reperiti ed altri da acquisire in comodato d’uso o da acquistare”. Chiavegatti avrebbe anche individuato la possibile sede nel settecentesco Palazzo Bonazzi, casa municipale sino al terremoto del 2012 ed attualmente soggetta a lavori di ristrutturazione, ed i prestigiosi partner nell’impresa: “Il Vittoriale” di Gardone Riviera, il Museo della Guerra di Rovereto e quello Multimediale del Novecento di Mestre. I presupposti per allestire quindi una realtà museale di prim’ordine non mancherebbero, e per saperne qualcosa in più abbiamo sentito telefonicamente Chiavegatti sugli ultimi sviluppi della questione. Il prof spiega di aver contattato alcuni esperti del settore di essere fiducioso delle risposte. (ro)
Un nuovo museo in paese. Ecco l’idea di Chiavegatti
Esposizione con documenti sull’Italia nel periodo compreso tra autunno 1918 e primavera 1940