ACCADDE OGGI

“Elementare Watson”. Cinque anni fa colui che era solito affermare questa frase è diventato un caso di studio anche nel corso del Festival della Letteratura, quando la scrittrice Marilù Oliva insieme all’esperto di gialli Luca Crovi ha tenuto un evento dedicato ai più giovani che si sono immedesimati nel ruolo di investigatori e investigatrici. Gli aspiranti detective si sono cimentati in un caso – trovare l’assassino di Marilù – esaminando le prove proprio come avrebbe fatto un investigatore cult della letteratura gialla, Sherlock Holmes.

L’investigatore creato da Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930) ha fatto la sua prima apparizione nel romanzo “Uno studio in rosso” pubblicato nel 1887. Lo scrittore di Edimburgo non fornisce molte indicazioni sul passato di Holmes. In un racconto successivo, ambientato nel 1914, dice che ha sessant’anni, da cui si evince che sarebbe nato nel 1854. Ha un fratello, Mycroft, che per Sherlock è dotato di un metodo deduttivo addirittura migliore del suo, però è troppo pigro per impegnarsi sul serio. Per il detective il processo deduttivo è una sorta di scienza esatta a cui abbina una grande abilità nei travestimenti e una notevole caparbietà nel voler risolvere casi all’apparenza impossibili. Il suo miglior amico è il coinquilino, John Watson. I due abitano al 221B di Baker Street, un civico inventato da Doyle. All’epoca della scrittura, infatti, la numerazione si fermava al numero 100. Anni dopo quel civico è stato assegnato a un palazzo in cui aveva sede una società immobiliare che poi ha lasciato il posto al Museo di Sherlock Holmes, dove tuttora viene recapita la posta degli appassionati giallisti.

Tornando all’investigatore, nel primo romanzo proprio Watson ci racconta che il suo amico investigatore non conosce quasi nulla di letteratura, filosofia, astronomia e politica, in compenso è esperto di diritto inglese, chimica, anatomia, droghe e veleni e sa lo stretto necessario di botanica e geologia, solo dal lato pratico. È un buon violinista, un ottimo pugile e spadaccino, conosce il bartitsu, una lotta derivante dal jujitsu.

Successivamente, comunque, Doyle aggiusterà il tiro visto che Sherlock Holmes diventa un appassionato di filosofia e letteratura come dimostrano le numerose citazioni che lo vedono protagonista. Holmes ha studiato all’università però si è ritirato prima della laurea.

Dal punto di vista personale, Watson a parte, non ha grandi rapporti con il resto dell’umanità, universo femminile incluso: per lui l’amore è inutile e distoglie l’attenzione, un’emozione che entra in contrasto con la freddezza della logica. Il carattere, certo, non l’aiuta: è sempre freddo e distaccato, spesso anche arrogante quando dimostra di sapere tutto prima degli altri.

Un altro personaggio con cui ha inevitabilmente rapporti è l’ispettore Lestrade di Scotland Yard, oltre ai numerosi informatori che gli permettono di conoscere alla perfezione il mondo del crimine di Londra. Infine, ha un segugio, non crede nel paranormale e non si sa in che religione creda.

Il 31 ottobre di cento ventotto anni fa Doyle pubblica “Le avventure di Sherlock Holmes”, dodici racconti già usciti sulla rivista britannica “Strand Magazine”. È l’inizio del successo per lo scrittore, la cui fama lo ripaga dalla delusione di non essere diventato un medico. Ben presto però Doyle si stanca di essere ignorato da tutti a favore del personaggio da lui creato e decide di farlo morire precipitando nelle cascate di Reichenbach insieme al suo nemico di sempre, il professor Moriarty. I lettori protestano e Doyle si vede costretto a scrivere una nuova storia ambientata prima della sua morte (“Il mastino dei Baskerville”) e a farlo risuscitare ne “L’avventura della casa vuota”. D’altronde nessuno aveva mai trovato il suo corpo e anzi la motivazione della “scomparsa” si fa risalire a un impegno segreto di Holmes con il governo inglese. Come dire: “elementare Watson”. Peccato però che questa affermazione non risulti dai libri di Doyle ma solo dalle loro successive trasposizioni teatrali e cinematografiche.

Tiziana Pikler