Calcio dilettanti – Le società cercano risposte sui protocolli

MANTOVA Protocolli insostenibili per le società? Nei giorni scorsi avevamo evidenziato le perplessità di diverse società mantovane come Asola, Casteldariese, Curtatone e altre, che si interrogavano sulla reale applicazione di queste misure, che sarebbero ancora troppo restrittive qualora si volesse garantire una ripresa serena al campionato.
Sembra essere corposo il gruppo delle mantovane che vogliono chiedere quantomeno chiarimenti alla Federazione in vista della ripartenza: se ne parlerà in una riunione informale questa sera alle 20.30 a Castel d’Ario.
Attesi in primis i rappresentanti delle big mantovane (ma, tramite un gruppo whatsapp, sarebbero stati invitati presidenti e dirigenti di tutte le compagini Figc della provincia), che si ritroveranno per scambiarsi qualche idea utile da proporre alla federazione mantovana, visto che il prossimo 24 agosto il delegato Giuseppe Saccani si riunirà con i pari grado delle altre province a Milano.
«Sarà un momento di confronto tra dirigenti e presidenti: vorremmo capire come e in che modo si applicheranno i protocolli – dice  Rudy Tavernelli della Casteldariese -, vorremmo sapere chiaramente dalla federazione se i patron, per esempio, rischino sanzioni a livello penale e amministrativo e se a fare i controlli saranno Figc, Lnd o altri soggetti. Le società si stanno impegnando molto per garantire il rispetto delle norme al massimo, ma i protocolli, così come sono, mettono in difficoltà le nostre realtà, anche quelle più grandi. Difficile pensare a ricominciare con queste regole: vorremmo garanzie e linee guida certe in vista della ripresa».
Le società, in sintesi, vorrebbero capire se ci sono margini per un allentamento delle norme ulteriore prima dell’inizio delle ostilità, previsto per il 27 settembre prossimo, oppure se si ripartirà con questo impianto normativo. Dubbio legittimo, anche perché le strutture di molti sodalizi mantovani, non permetterebbero di rispettare appieno le norme di distanziamento. Un problema che potrebbe diventare esplosivo se solo pensiamo alla ripresa delle attività anche delle squadre giovanili, con centinaia di bambini e ragazzi da gestire. Insomma, un bel grattacapo, una matassa che rischia di fare quantomeno slittare l’attività delle nostre squadre dilettantistiche. E il Comitato Regionale dovrà dipanare per tempo.