MANTOVA Un colpo al cerchio e uno alla botte, più un avviso ai naviganti. Questo il succo dell’incontro con la stampa tenuto ieri dal dt del Mantova Christian Botturi. Il colpo al cerchio è l’appello alla squadra a battere il Legnago: dopo tre sconfitte consecutive, ci vuole. Quello alla botte è invece rivolto ai tifosi: qualche mugugno dopo i tre ko ci può stare, ma bisogna anche godersi la promozione. Infine l’avviso ai naviganti, intesi come calciatori: antenne diritte, perchè anche queste ultime partite saranno indicative per le scelte future.
«A nessuno piace perdere – premette il direttore – . Però non dobbiamo nemmeno scordarci quel che abbiamo fatto. Bisogna godersi il momento, e qui mi rivolgo al tifoso che per anni ha masticato amaro. Ora può finalmente guardare tutti dall’alto. Ho sentito delle lamentele pesanti dalla tribuna a Lumezzane, della serie “vergognatevi”. Mi sembra tutto eccessivo. Ripeto: godetevi questo momento, almeno fino al 30 giugno, voi che potete. Siamo noi che non possiamo».
E qui Botturi svela come la società sia già rivolta al prossimo anno: «Stiamo pianificando il futuro: confidiamo nel Comune per l’adeguamento dello stadio; c’è il centro sportivo di Mantovanello da ristrutturare; e poi c’è tutta la parte tecnica da definire, per un campionato molto più competitivo come la B. Possanzini, che sarà il nostro allenatore anche il prossimo anno, dice che l’incontro con Piccoli non durerà più di 5 minuti. Sarà sicuramente così, però il mister sa che a me dovrà dedicare ben più di 5 minuti: c’è un progetto da definire e condividere. In B non vogliamo essere una comparsa».
Ma torniamo al presente. «Guai a chi tocca i miei giocatori – avverte Botturi – . Ho sentito gente che li accusa di scarso impegno. Io dico: teniamoci stretti questi ragazzi perchè sono loro che hanno conquistato la B. Il loro impegno non è mai mancato, nemmeno dopo aver acquisito la promozione». Però i risultati del campo sono di colpo diventati negativi… «Secondo me si tratta di meccanismi inconsci. Che inevitabilmente subentrano dopo aver stravinto un campionato che nessuno si aspettava. Ecco, è ora che questi meccanismi svaniscano: sia domenica contro il Legango, che nelle due gare di Supercoppa. A cui teniamo tantissimo, perchè è un trofeo che il Mantova non ha mai vinto. Gli ultimi risultati hanno reso il biancorosso un po’ sbiadito. È il momento di farlo tornare a splendere».
È qui che Botturi “avvisa” i giocatori. «I meccanismi inconsci di cui parlavo – dice – sono fisiologici. Però i giocatori devono anche mandare dei segnali in ottica futura. Chi ha il contratto e chi no. Perchè poi verrà il momento delle scelte e io non posso guardare in faccia nessuno. Per questo mi aspetto che queste ultime partite vengano concepite come delle finali. Non dobbiamo perdere il nostro dna tecnico-tattico: abbiamo visto che, appena abbassiamo la soglia di concentrazione, diventiamo una squadra normale. Questo può succedere una volta, due volte… ma tre è troppo. Quindi il mio messaggio è: torniamo ad essere il Mantova!».