A processo per maltrattamenti si fa arrestare il giorno prima dell’udienza

MANTOVA Era atteso a comparire ieri in aula, per difendersi dalle accuse di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Ma il giorno prima, contravvenendo alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, era stato sorpreso dai carabinieri a sostare in auto davanti alla casa della propria madre, cui per l’appunto era obbligato da provvedimento a stare lontano. Così a carico di un cinquantenne residente nell’Alto Mantovano sono scattate, inevitabili, le manette ai polsi, prima di venire rimesso in libertà all’incirca dodici ore dopo. L’uomo, come appurato anche in sede giudiziale, non è però nuovo a simili episodi, motivo per il quale il pubblico ministero in udienza, ha chiesto nei suoi confronti l’aggravamento della misura, da sostituirsi con la custodia in carcere. Ma il collegio giudicante, riscontrandone la lieve entità, non essendo altresì mai venuto a contatto con l’anziana congiunta, ha quindi rigettato tale istanza rinviando il processo a lui istruito per il prossimo mese di dicembre. I fatti a lui ascritti risalgono nello specifico al 2018 quando, a più riprese avrebbe maltrattato verbalmente la propria madre chiedendo altresì ripetute somme di denaro. Una vicenda maturata in ambito familiare e sfociata quindi in una denuncia penale da parte della parte lesa, nonostante – ha spiegato il difensore dell’imputato – il tentativo di fare marcia indietro della stessa presunta vititma.