Comprava vino pagando con assegni rubati, truffatore seriale stangato

tribunale di mantova

MANTOVA – Lo schema era ben collaudato: prima comprava vino, dolci e forme di parmigiano in giro per l’Italia, pagando con assegni falsi, scoperti oppure rubati, per poi rivendere il tutto a botteghe e supermercati del Piemonte. Una truffa da centinaia di migliaia di euro con decine di aziende coinvolte, pensata e messa in atto da Massimo Bertolotti, cinquantenne ex agente di commercio di Acqui Terme finito agli arresti domiciliari, nel 2017, a conclusione dell’indagine durata un anno e mezzo con cui i carabinieri di Alessandria l’avevano smascherato.
Stando a quanto appurato dagli inquirenti il modus operandi da lui utilizzato, con l’ausilio anche di altri complici poi denunciati dagli stessi militari, era sempre il medesimo: le aziende venivano contattate tramite mail, con nomi e indirizzi fittizi, per ordini quasi sempre superiori ai 2mila euro. Una volta siglato l’accordo di compravendita la somma veniva quindi saldata con assegni scoperti, rubati o anche smarriti. I prodotti – soprattutto dolciumi, vino e formaggi – venivano poi rivenduti ai negozi della zona di Acqui Terme nonchè a un supermercato di Pinerolo, dove gli investigatori avevano scoperto il raggiro più ingente con circa 12.000 bottiglie “comprate” da una ditta di Santo Stefano Belbo per quasi 50mila euro di valore. Tra i tanti colpi messi a segno dal truffatore seriale anche uno nel Mantovano; nello specifico nel settembre del 2015 l’uomo, sempre secondo il medesimo schema criminoso, aveva acquistato alla cantina sociale di Gonzaga una partita di lambrusco, pagandola con un assegno risultato rubato dell’importo di circa 1800 euro. Per quell’episodio l’uomo era così finito a processo lo scorso anno anche davanti al giudice monocratico di via Poma per i reati di truffa e ricettazione. Ieri mattina a conclusione dell’istruttoria dibattimentale l’imputato, riconosciutagli l’aggravante della continuazione temporale della propria condotta, è stato quindi condannato dal giudice Arianna Busato a due anni e due mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa di 800 euro.