In Comune crediti “sotto l’uscio” per quasi 70 milioni di euro

MANTOVA MantovaSono solo 23 le pagine del bilancio consuntivo 2021 che riportano l’elenco dei “residui attivi” del Comune, a fronte delle 90 che riaccertano i “residui passivi”; il tutto, tradotto a spanne, significa grossomodo, rispettivamente, i soldi che l’ente creditore aspetta da soggetti pubblici e privati, e quelli di cui lo stesso ente è invece debitore.
Ma l’elenco dei soldi che via Roma deve tirare fuori sono in fondo un’inezia rispetto a quelli che si attende di incassare. Infatti il Comune è debitore per 14.539.394,67 euro (ma è altresì noto il report positivo che fa dell’ente un “buon pagatore, addirittura con 16 giorni medi di anticipo sulle scadenze), a fronte dei quasi 70 milioni che si attende di riscuotere; per la precisione, 68.707.549,86 euro. Non bruscolini.
Non tutti sono in bilico fra l’essere e il non essere, sia chiaro. E malgrado molti siano ormai prossimi a essere inseriti nel previsto Fcde (il fondo crediti di dubbia esigibilità obbligatorio per legge), per i più, che sono il grosso del malloppo creditizio, è solo questione di tempo e di pazienza.
Fra i soldi ormai finiti “sotto l’uscio”, come suol dirsi, parecchi sono il prodotto di sanzioni amministrative da violazioni del codice della strada. Parliamo di 16 milioni e 413mila euro. Insomma, nonostante ogni anno via Roma inserisca nei suoi bilanci previsionali 5,5 milioni di entrate dalle multe, da anni annorum è regola che ne va a incassare appena la metà. Qualcosina si va a recuperare, ma poca roba. Il grosso della debeanza rimane imputato a persone fisiche nullatenenti e nullafacenti che nulla rischiano.
Altre voci curiose di crediti inesigibili o quasi risultano, per esempio quelli dovuti al Comune dal campo nomadi di viale Guerra: 348mila euro. Per non parlare dei mancati incassi dall’Imu, 9,4 milioni, fra i quali spicca per curiosità il milione mai pagato a partire dal 2012 da uno dei principali alberghi del centro.
Non dovrebbero essere messi in dubbio invece i soldi di Mantova Hub, quei 18 milioni stanziati dalla Presidenza del consiglio di Matteo Renzi, buona parte dei quali tuttavia sinora è rimasta solo sulla carta, senza transitare per le casse di via Roma. “Soldi sicuri” li dicono comunque in Comune: lo Stato prima o poi paga. Cosa non del tutto vera, se si considera che ad oggi il Comune è ancora creditore presso il Mibact di Dario Franceschini del milione assegnato alla “Mantova capitale italiana della cultura 2016” (ogni anno quel milione slitta nei “residui attivi”), per non parlare degli circa 2,7 milioni di euro che il Comune vanta da anni sul Ministero di giustizia per interventi negli uffici giudiziari, e che il dicastero pretenderebbe di pagare ridotti di un terzo in trent’anni. Insomma, quando si parla di soldi, anche la matematica diventa un’opinione.