Inseguì in auto la ex e la rapinò della borsetta. La donna conferma le accuse in tribunale

MANTOVA Aveva inseguito la ex con l’auto, costringendola a fermarsi, quindi l’aveva aggredita cercando di tirarla giù a forza, quindi le aveva portato via la borsetta. Per questo fatto, accaduto a Rivarolo Mantovano il 17 gennaio di otto anni fa, si trova tutt’ora a processo S.V., che risponde dell’accusa di rapina. Ma dietro questo singolo episodio c’è una vicenda che oggi sarebbe trattata come un codice rosso, un tipo di reato che nel 2016 non era ancora compreso nel codice penale. Lo ha detto la persona offesa, che aveva avuto una relazione con l’imputato. La donna, che è stata sentita oggi come testimone, ha confermato tutte le accuse nei confronti dell’imputato. Questi l’avrebbe inseguita con l’auto fino a riuscire a bloccarla. Quindi era sceso dalla sua auto, aveva aperto la portiera e aveva afferrato la donna per trascinarla fuori, Non c’era però riuscito perché lei era legata con le cinture di sicurezza. Allora l’aveva presa a botte colpendola in testa, dopodiché aveva aperto la portiera sul lato passeggero e aveva preso la borsetta della donna. «Forse lo ha fatto perché credeva di tenermi ancora legata a lui in questo modo». Una ricostruzione dei fatti, quella della donna, che l’imputato, presente in aula, ha accolto con diversi commenti ad alta voce, tanto che il giudice Gilberto Casari lo ha richiamato. Il processo è stato aggiornato al prossimo 30 aprile.