La Soprintendenza dice di no alla pizzeria nella “Casa d’oro”

MANTOVA Avrebbe dovuto diventare una pizzeria, secondo i disegni del nuovo proprietario, ma la Soprintendenza ci ha messo del suo per fare naufragare un progetto di salvataggio della “casa d’oro”, altresì detta “casa del mercante” di piazza Mantegna. Un salvataggio nel vero senso del termine, dato che lo storico immobile quattrocentesco presenta nei piani alti, massime della torre, situazioni necessitanti interventi e investimenti sostanziosi. Il risultato comunque è riscontrabile nell’offerta della Domus – Agenzia immobiliare, che propone la vendita dello storico immobile definito meritamente “La casa più ammirata di Mantova”.
I contatti c’erano, e pure i progetti, ma soprattutto i fondi. Interessata a ristrutturare l’immobile di Boniforte da Concorezzo – che i recenti restauri avevano fatto emergere rivestimenti in foglia d’oro nelle decorazioni in cotto, e da qui appunto la definizione di “ca’ d’oro” – era nientemeno che la catena di pizzeria Rossopomodoro, un colosso della ristorazione persino quotato in Borsa. L’ingresso della società nel prestigioso immobile era stato preceduto da ricerche storiche per valorizzarne le parti artistiche con opportuni recuperi, oltre che da studi di fattibilità e progetti di interventi strutturali. Un investimento complessivo di 1,28 milioni di euro, non bruscolini.
Ma il progetto doveva passare di necessità per il vaglio degli enti di tutela. Nella fattispecie, la Soprintendenza ai beni artistici, che ha bocciato senza appelli questa opportunità. La stessa Soprintendenza che in altre circostanze ha concesso interventi molto invasivi (si pensi, per tutti, alla “Passeggiata archeologica” di piazza Sordello, o alle torrette per gli ascensori del Palazzo del Podestà o della Torre della Gabbia) questa volta sembra irremovibile. Peraltro evidenziando un doppiopesismo valutativo: nell’antica Masseria si può fare pizze, ma nella Casa del mercante no. Perché?
«Il problema a mio avviso si sposta altrove – commenta il proprietario, un noto professionista della città –: con questi pareri negativi viene violato il diritto di proprietà». Tantopiù che l’intervento proposto avrebbe comportato anche un recupero complessivo dell’esistente. Ma tant’è…