L’ex presidente Apam Trevenzoli: “Critiche da chi non conosce il Tpl”

MANTOVA – Le recenti dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dal responsabile enti locali della Lega, Adriano Cattaneo, riguardo al cambio dei vertici di Apam hanno indispettito parecchio il presidente uscente Daniele Trevenzoli, che ha voluto replicare punto su punto alle critiche che gli sono state mosse.
«Dall’intervento che ho letto si evince che chi parla non conosce il Trasporto pubblico locale (Tpl) nelle sue dinamiche gestionali», esordisce l’esponente dem. «Vengo subito ai punti contestati: negli anni scorsi (in assenza di cospicui finanziamenti per acquistare bus nuovi) era prassi di quasi tutte le aziende di trasporto pubblico in Italia attingere al mercato europeo dell’usato. Infatti si andava alla ricerca di autobus relativamente freschi (7 anni) in modo da poter rottamare autobus di circa 18/20 anni adibiti principalmente alle cosiddette scorte. Così facendo si aveva il vantaggio di abbassare l’età media degli autobus, ripeto prassi consolidata praticamente da quasi tutte le aziende in Italia tant’è che era pure difficile trovarne per la concorrenza che esisteva; poi negli anni scorsi i contributi per acquistare mezzi nuovi sono aumenti parecchio per cui questa prassi è stata accantonata». Trevenzoli invita quindi Cattaneo a fornire delucidazioni in merito alle informazioni ricevute sui sistemi tecnologici che “non dialogherebbero tra loro”. «Forse parla del sistema di bigliettazione elettronica che sarà attivo da settembre e che ha richiesto l’adeguamento di tutti i nostri sistemi interni? Sistema che è stato fornito su scala regionale e che sconta enormi ritardi imputabili alla gestione centralizzata del suo sviluppo?». E sui contratti di servizio Trevenzoli precisa che nella nostra provincia il servizio era stato messo a gara già dal 2002. «Cosa si doveva fare? Non partecipare alle gare e chiudere Apam? Non certo come Trenord a cui la Regione ha allungato la concessione senza gara. Suvvia siamo seri – prosegue Trevenzoli -. Capisco l’imbarazzo per una decisione a dir poco discutibile da parte della Provincia a guida centrodestra e da qui la scelta di denigrare tutto e tutti ma serve almeno conoscere un po’ il tema e le complicate dinamiche gestionali di una azienda di trasporto altrimenti si rischia di essere facilmente smascherati e soprattutto si rischia di insultare non solo i vertici ma anche collaboratori e maestranze, a meno che non vi sia sotto dell’altro: magari qualcosa che per ora non si può dire? Non è che si vuole mettere in discussione il ruolo del socio privato? Perchè allora diventa un’altra storia. E nel caso bisogna avere il coraggio di dire apertamente cosa si vuole fare e come lo si vuol fare». Nel ribadire che le difficoltà di Apam «nascono semplicemente dagli effetti del post pandemia (meno 15% di utenti trasportati su scala regionale) e dal più che raddoppiato costo del carburante», l’ex presidente si congeda con tre considerazioni: «La prima è che l’assessore regionale Lucente, nell’incontro che abbiamo avuto il 23 maggio scorso, ha riconosciuto che mancano risorse al sistema Tpl lombardo e che in autunno avrebbe trovato risorse per fronteggiare il problema che, ripeto, è regionale e non solo di Mantova; la seconda considerazione è che è puerile e pure un po’ banale denigrare gli avversari, una vecchia prassi che non mi ha mai visto protagonista e che consiglio di mettere da parte; la terza è che nel quinquennio in cui il capoluogo era a guida centrodestra, all’allora sindaco Sodano era stata garantita in Cda la rappresentanza del comune di Mantova».

Matteo Vincenzi