MANTOVA Un calo del 5% dei reati in provincia di Mantova nel 2022 rispetto all’anno precedente a fronte del dato nazionale che fa registrare invece un aumento complessivo di circa il 3%, comunque sempre al di sotto dei livelli pre-pandemici. È quanto evidenziato ieri dal questore Giannina Roatta durante la cerimonia per il 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato tenutasi al teatro Bibiena. «Dopo due anni in cui non è stato possibile condividere il nostro anniversario come avremmo desiderato, tra la gente, e dopo l’anno scorso con ancora in vigore prescrizioni post pandemiche, oggi la ricorrenza si è svolta nuovamente in mezzo alla gente e, cosa più importante, con la partecipazione dei ragazzi delle scuole», ha iniziato il suo discorso il questore. «Viviamo ancora un periodo difficile che risente della pandemia, dei suoi risvolti economici e delle conseguenze di un lungo lock down e isolamento sociale. Non abbiamo fatto in tempo a consolidare una fase di ripresa dopo l’emergenza sanitaria che, con l’invasione dell’Ukraina, un conflitto vicino a noi tuttora in corso da oltre un anno e di cui non si riesce a prevedere la fine, si è tornati ad una situazione depressiva con nuove crisi e con riflessi tangibili in termini di disagio sociale, di difficoltà di integrazione, di strati di popolazione in crescente difficoltà. Avremmo, infatti, potuto aspettarci, dopo il lock down, un picco di aumento connesso alla riapertura di tutte le attività, aumento che non si è registrato, e ciò grazie anzitutto all’attività di prevenzione svolta, al capillare controllo del territorio, concetto dinamico che ha subito una repentina evoluzione nel corso degli ultimi decenni lasciandosi alle spalle l’accezione meramente militaristica: siamo infatti consapevoli che la sicurezza e la tranquillità sociale non si garantisce solo con il contrasto al crimine ma anche con la “prossimità” ed una forte vicinanza al cittadino. La prossimità, che significa capacità di intercettare i bisogni della gente, assume una rilevanza particolare in uno scenario quale quello del nostro Paese caratterizzato da un costante invecchiamento della popolazione e dal maggiore senso di insicurezza che colpisce le persone più anziane, per loro natura più vulnerabili.
Un dato che deve far riflettere è quello che riguarda il settore minorile, dove maggiormente si riversano difficoltà sociali, fragilità, scarsa integrazione. Pur non esistendo nella nostra provincia gang minorili “strutturate” caratterizzate da intenti criminogeni, non è tuttavia senza significato il numero dei azioni/reati commessi da minori o da gruppi di adolescenti. Un’efficace strategia di prevenzione della devianza giovanile richiede un intervento multidisciplinare, la promozione, da parte di tutte le Istituzioni coinvolte, comprese scuola e famiglie, di iniziative didattiche, sociali, culturali, sportive e religiose nonché di educazione alla legalità rivolte ai minori, alla partecipazione attiva nella società civile e a risolvere o attenuare le problematiche specifiche di particolari contesti socioeconomici, in un’ottica di indirizzo verso forme di impegno che esercitino una forza attrattiva, disinnescando contestualmente l’avvio di percorsi criminogeni». Passando ai reati «la provincia di Mantova si conferma territorio sano, operoso ed una realtà, se ci si basa sul dato statistico dell’incidenza dei reati, nel complesso sicura. Solo per fornire alcuni dati rispetto all’anno scorso risultano in aumento dell’8,4% i furti; dato che rispetto al 2019 rimane attestato su un – 27%; tra le varie tipologie di furto: in aumento del 9% i furti in mentre sono stazionari i furti con destrezza; in lieve aumento il numero di rapine ed i reati in materia di stupefacenti e le estorsioni; in sensibile calo, di quasi il 24%, le truffe e frodi informatiche, che nei due anni precedenti, in linea con lo sviluppo esponenziale dei nuovi strumenti di comunicazione digitali e del commercio online, aveva evidenziato un aumento esponenziale. Costante la piaga dei reati da “codice rosso”, pur con alcuni distinguo: in linea con il trend nazionale sono, infatti, in aumento le violenze sessuali mentre si assiste ad una sensibile diminuzione degli atti persecutori e, sia pure con percentuale minore, i maltrattamenti in famiglia. Nonostante i dati, «permane, tuttavia, una diffusa percezione di insicurezza, una reazione spesso emozionale caratterizzata da un senso di pericolo e di ansietà e su questo dobbiamo lavorare, tutti insieme».