Spaccio di cocaina nell’area di servizio, a processo uno dei benzinai

MANTOVA Con nuove escussioni testimoniali è proseguito ieri il processo instaurato a carico di Aymen Jbili, il 26enne cittadino tunisino arrestato a giugno 2021 nell’ambito dell’indagine della Squadra Mobile circa un giro di spaccio di droga lungo la Spolverina a Cerese. Gli investigatori, dopo un accurato servizio di osservazione ed appostamento, avevano accertato che il via vai di diversi soggetti già noti quali consumatori di stupefacenti, che giungevano sul luogo dell’incontro per poi allontanarsi in tutta fretta dopo aver preso contatto con gli accusati, non era per fare rifornimento di carburante ma bensì per acquistare droga. Base dello smercio delle sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, era stata individuata nel bar del distributore di carburanti Tamoil di strada Spolverina, nonché un appartamento a Dosso del Corso, in cui risiedeva sia l’attuale imputato (difeso dall’avvocato Emanuele Luppi), che un proprio cugino quest’ultimo, già giudicato e condannato in separata sede con sentenza divenuta ormai definitiva. Inoltre, lo stesso bar era stato chiuso un anno prima per un periodo di 15 giorni sempre a causa dei traffici di droga sottobanco. Nel corso del blitz di due anni e mezzo fa, effettuato con l’ausilio di unità cinofile, erano state rinvenute e sequestrate diverse dosi di hashish, già confezionate e pronte per essere immesse sul mercato mantovano, nonché alcune confezioni di cocaina. Ieri, innanzi al giudice Maria Silvia Siniscalchi sono stati quindi auditi quali testi del pubblico ministero una ragazza, all’epoca acquirente abituale di modiche quantità di cocaina, nonché l’altro pusher già processato. L’istruttoria dibattimentale proseguirà il prossimo 11 giugno.