MANTOVA La prima serata del Festivaletteratura ha avuto come ospite uno dei simboli della comicità italiana, il quale tramite il suo libro “Un allegro sconcerto” si racconta a trecentosessanta gradi, dando alla luce aspetti di sé che vanno oltre il mero far ridere: stiamo parlando di Giacomo Poretti, conosciuto ai più per essere il terzo elemento del trio “Aldo, Giovanni e Giacomo”. Il comico milanese, insieme a Bruno Gambarotta, ha parlato sia di quelli che sono i suoi interessi letterali che lo hanno anche ispirato nel corso della sua vita artistica e non, concedendosi anche a qualche battuta col pubblico tra una domanda e l’altra.
“Un allegro sconcerto” è una raccolta di racconti che affrontano diverse tematiche, da situazioni più frivole a temi che possono trattare dinamiche più pesanti quali la morte e la depressione, o anche realtà care all’autore come il rapporto che ci può essere tra un figlio con i propri genitori (quest’ultimo tema analizzato anche nel corso dell’evento).
Come già detto, la serata è stata intervallata da momenti toccanti a scambi di battute tra il comico milanese ed il suo interlocutore, che hanno divertito il pubblico presente.
Come ciliegina sulla torta, l’attore ha voluto leggere un estratto de “L’intervista all’omino nero”, dove egli formula un’intervista appunto a Tafazzi, sua nota macchietta ai tempi di “Mai dire Gol”, in cui però i toni non sono affatto comici, bensì a tratti drammatici, dove il suo personaggio prende vita e spiega come in realtà Giacomo sia quasi “geloso” di quella che è una sua semplice invenzione, ma che nel linguaggio popolare ha trovato un suo posto quasi oscurando il suo autore.
In poche parole molte risate da parte del pubblico, che ha assistito con molto entusiasmo a tutta la serata, ma anche momenti toccanti, introspettivi, che hanno portato i presenti a riflettere molto su particolari tematiche.
A fine serata il comico si è intrattenuto al firmacopie con il numeroso pubblico presente in piazza.