Investimenti rischiosi: Mps deve risarcire una coppia di risparmiatori

SEDE CONSOB TARGA COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA'E LA BORSA

MANTOVA – Avevano investito 100mila euro in obbligazioni su suggerimento di un consulente della filiale Mps in cui avevano il loro conto corrente e si erano ritrovati in mano della carta straccia. Una coppia di pensionati si è quindi rivolta a Federconsumatori e con l’assistenza dell’avvocato  Francesco Sorreggotti del Foro di Mantova hanno presentato un ricorso ad Acf (Arbitro per le Controversie Finanziarie) che lo scorso 11 settembre ha dato loro ragione; ciò che consentirebbe loro di recuperare il 55-60% di quanto avevano impegnato. Condizionale d’obbligo in questo caso, perché l’Acf è una sorta di organo di mediazione il cui parere non è vincolante a livello prettamente giuridico, ma è comunque un organismo costituto presso Consob. Di fatto chi non segue le direttive delle decisioni del collegio di arbitri finisce su una vera e propria lista nera; il fatto che Mps non vi compaia lascia ben sperare. La vicenda vedeva una coppia di pensionati, lui un ex operaio, lei una casalinga, che avevano investito un cifra considerevole in obbligazioni subordinate di Mps. Secondo quanto è statoi sostenuto davanti al collegio di arbitri, il consulente che aveva suggerito loro l’investimento non aveva spiegato che si trattava di un’operazione ad alto rischio, più da broker navigato che da piccoli risparmiatori. la coppia si era così ritrovata ben presto con della autentica carta straccia in mano nel 2016. Con il decreto legge 237 del dicembre 2016 il governo aveva convertito le obbligazioni in azioni cercando fare recuperare qualcosa agli investitori: la coppia si era così trovata per le mani poco più di 15mila euro. A quel punto si erano rivolti a Federconsumatori che li aveva indirizzati sull’avvocato Sorregotti, loro associato, che anziché ricorrere in tribunale ha scelto la via più veloce del collegio di arbitri. Questi hanno accolto il ricorso riconoscendo l’informativa era incompleta e i termini non erano chiari e che non era stata fatta la profilazione dei clienti. In base a queste decisioni mps deve pagare 43mila euro ai ricorrenti che possono anche trattenere le azioni in loro possesso.