Anziani maltrattati nella Rsa di Revere: ex direttrice condannata a due anni

REVERE  Due anni di reclusione per maltrattamenti, pena non sospesa; assoluzione dall’accusa di abbandono di persona incapace e 5mila euro di provvisionale immediata alla sola parte civile costituitasi al processo. Questa la sentenza emessa ieri dal giudice Maria Silvia Siniscalchi nei confronti di Franca Altamura, ex direttrice della casa di riposo di Revere. La pubblica accusa aveva chiesto tre anni di reclusione e la parte civile 50mila euro. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il novembre del 2014 e il maggio del 2015 quando, a seguito di numerose segnalazioni da parte dei parenti dei pazienti, erano scattate le indagini dei carabinieri. Vittime sarebbero stati, segnatamente, diversi anziani affetti da demenza senile o Alzheimer (nel frattempo tutti deceduti) fatti oggetto, durante le quotidiane operazioni assistenziali, di percosse, strattoni, spintoni nonché offese e ingiurie. Violenze reiterate rievocate in apertura d’istruttoria, oltre che documentate da telecamere e intercettazioni ambientali, non solo dai parenti dei degenti, dei quali solo uno si è costituito parte civile con l’avvocato Silvia Ebbi, ma anche da operatori sanitari in servizio al tempo. Come il caso di un medico chiamato a constatare il decesso di un’anziana, a cui era stato staccato l’ossigeno tre ore prima, che si sarebbe rivolto al corpo senza vita nel letto, irridendolo. Gli stessi testimoni avevano inoltre riferito come la figura di riferimento per pazienti, familiari e operatori fosse comunque la direttrice della Rsa, cui sarebbero stati segnalati a tempo debito i maltrattamenti, ma senza esito. Circostanza questa respinta con fermezza dall’imputata quando era stata sentita in aula. «Il mio incarico – aveva dichiarato – era esclusivamente amministrativo e non sanitario. Quando i carabinieri mi avevano notificato il provvedimento d’indagine ero letteralmente caduta dalle nuvole». L’avvocato Annalisa Lui, che aveva chiesto l’assoluzione per l’ex direttrice della Rsa ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello. Motivazioni della sentenza tra 90 giorni.