Storia, ambiente e cultura: ecco “Lentissimo” a Canneto

Canneto Si terrà sabato, con inizio alle 18 e ritrovo all’ex fabbrica Furga con ingresso in via Cavour, l’evento di presentazione del nuovo progetto di turismo sostenibile “Lentissimo”, un racconto diffuso tra Acquanegra sul Chiese e Canneto sull’Oglio, finanziato da Cariverona e realizzato dal consorzio Pantacon.
Un progetto ormai consolidato per il consorzio di cooperative mantovane, che in questa sua nuova edizione non si limita alle classiche “camminate” proposte nelle edizioni precedenti, ma indaga più nel profondo nella storia e nelle tradizioni dei territori esplorati. L’iniziativa si arricchisce infatti di una serie di laboratori, che consentiranno ai partecipanti di avere un punto di vista diverso e più approfondito permettendo loro tra l’altro di sviluppare conoscenze in ambiti differenti.
Tre i laboratori proposti, uno di scrittura, uno di fotografia e uno di video che prenderanno il via martedì 24 ottobre (con il laboratorio di scrittura a cura di coopertiva Charta) e si susseguiranno fino alla primavera del 2024, periodo nel quale cominceranno invece le escursioni. L’intero progetto trova la collaborazione delle amministrazioni dei paesi coinvolti e cioè Acquanegra e Canneto.
«Si tratta – spiega l’assessore alla cultura Gianluca Bottarelli – fondamentalmente di un percorso che toccherà alcuni punti salienti del paese di Canneto, partendo appunto dalla ex fabbrica Furga, per continuare al Museo Civico, alla chiesa di Santa Croce detta dei morti, al mulino Einstein ed infine al teatro Mauro Pagano. Il tutto a creare una serie di tappe animate dagli interventi attoriali di Teatro Magro e dai video di Zero Beat, questi ultimi curatori tra l’altro dei laboratori di video e fotografia. Nelle varie location raggiunte, oltre ad assistere alle performance, verranno distribuiti materiali informativi a descrizione del progetto e dei laboratori, sui quali saranno indicate informazioni più dettagliate sullo svolgimento e sulle modalità di partecipazione ai corsi».
Paolo Zordan