Villimpenta, vandali imbrattano i cartelli agli ingressi del paese

VILLIMPENTA – «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Scomodare Agatha Christie viene quasi automatico dopo aver constatato come qualche stolto ha ridotto i cartelli posti all’ingresso di Villimpenta: imbrattati con una bomboletta spray color nero con scritte per lo più indecifrabili. “The block” (“il blocco”) è l’unica leggibile. Che a pensarci potrebbe quasi essere autoreferenziale, in quanto chi arriva a deturpare o a danneggiare il patrimonio pubblico (emblematico era stato il recente sfregio alle Pescherie cinquecentesche di Giulio Romano) deve avere in qualche modo il cervello “bloccato”. Ieri mattina i cittadini e gli amministratori si sono svegliati con questa amara sorpresa, conseguenza dell’ennesimo atto vandalico. Adesso i tre indizi ci sono e la prova anche: Villimpenta da qualche tempo è in preda all’azione di una baby gang che non trova di meglio se non compiere scorribande o gesti inconsulti nei confronti di cose o persone. Senza andare troppo indietro, basti pensare agli episodi registrati nell’ultimo mese e mezzo. A marzo il gruppetto di ignoti era entrato nella palestra comunale dopo aver forzato una delle porte laterali per spargere dappertutto un prodotto simil-polvere così da rendere il tappetto in linoleum e i materassi inutilizzabili per gli alunni delle scuole e per chi frequenta la struttura durante le attività serali (per ripulire la pavimentazione il Comune aveva dovuto rivolgersi ad una ditta specializzata in pulizie industriali). Un paio di sabati la stupidità di lor giovini si era accanita su alcune auto porcheggiate a ridosso del centro paese, bersaglio del lancio di sassi. Nel mezzo altri piccoli episodi di ordinaria stupidità – vedi alcuni cortili privati utilizzati come fossero orinatoi – che impongono inevitabilmente la solita domanda: ma la famiglia – primo veicolo di educazione – dov’è finita?

Matteo Vincenzi