Calcio a 5 Serie A2 – Saviatesta, grana NeoLù: “Il Comune trovi una soluzione”

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MANTOVA Una richiesta di aiuto, di mediazione, «per svolgere serenamente l’attività»: per il Mantova C5, che nella prossima stagione disputerà la Serie A2 Elite, è scoppiata la grana impianti. Non c’è stato accordo, dopo l’incontro della settimana scorsa con il gestore del Neolù, High Five. L’oggetto della contesa non è tanto sulla quantità di ore concesse (superano le 50 mensili previste al momento dell’assegnazione della concessione, imposte dal Comune per tutelare il futsal di alto livello), ma sulla collocazione oraria, che renderebbe difficile conciliare gli allenamenti della prima squadra (sostanzialmente professionistica), under 19 e under 17, che devono lavorare a stretto contatto. Con l’attuale piano ore, perlopiù in orari serali e nel primo pomeriggio, il team biancorosso sarebbe costretto «ad allenarsi in fasce scomode e poco fruibili», come le due under sopra menzionate. Le attività di Under 13 e Under 15, peraltro, sono già state trasferite a Rodigo. «Non è bastato l’intervento del capo di gabinetto del sindaco Stefano Simonazzi, che ringraziamo per l’impegno – spiega la società -. I gestori infatti hanno ribadito che la loro priorità non è l’attività del calcio a 5 di A2 Elite, ma di altre attività più vicine al territorio e al quartiere. Ma dopo 9 anni di ininterrotta attività al Neolù, unico impianto comunale con le caratteristiche idonee, oltre al Palasguaitzer, il Mantova C5, a meno di un mese dal raduno (2 settembre) viene “messo alla porta”, così come un settore giovanile da 180 ragazzi». La società chiede quindi l’intervento del sindaco Mattia Palazzi «da sempre sensibile a queste problematiche. Auspichiamo che intervenga e faccia in modo che, nel rispetto delle diverse esigenze si possa preservare il buon funzionamento di tutte le realtà». Infine un appello a «società sportive e gestori di impianti, pubblici e privati, nel Comune e nella provincia di Mantova, affinché diano una pur minima disponibilità di tempi e spazi». La risposta di High Five non è tardata ad arrivare: «Le problematiche nascono nel momento in cui il Mantova C5 ha utilizzato 420 ore rispetto alle 700 preventivate all’inizio della scorsa stagione – spiega il presidente di HF Fabrizio Gadioli -, ci hanno proposto anche di pagare le ore non fruite, dovute anche ad esigenze di campo, quali turni infrasettimanali, ma non abbiamo accettato. Tenere la palestra chiusa sarebbe un peccato e andrebbe contro la mission che ci siamo dati, utilizzare il palazzetto il più possibile per le attività sportive e sociali del quartiere. Più di così non possiamo fare. Se non ci daranno conferma a breve, le ore saranno ricollocate». La controproposta del Mantova è stata quella di poter aggiungere, o ricollocare, 3 ore e mezza alla settimana alle 20 circa già concesse (80 al mese), considerando anche le partite. Mezz’ora il lunedì sera dalle 20 alle 20.30 (agganciandosi alla disponibilità già certa per la fascia 20.30-22.30), una dalle 19.30 alle 20.30 del martedì (anche qui c’è già 20.30-22.30), un’ora e mezza il mercoledì (19-20.30), giovedì mezz’ora (dalle 18.30, in aggiunta alla fascia 19-22.30). Ma anche qui non ci sarebbe molto margine, secondo i gestori.

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