Prima parte della settimana mite e soleggiata. Da giovedì nubi compatte annunciano un nuovo peggioramento

Sole prevalente e pomeriggi molto più tiepidi hanno rimesso ordine in un autunno partito quest’anno in largo anticipo, sebbene le temperature non siano state così basse.
Fino a pochi giorni fa, ad aver fatto la differenza con il passato – specie con i mesi di ottobre dal caldo record dell’anno scorso e del 2022 – è stata senza dubbio la frequentissima nuvolosità e, soprattutto, la pioggia sovrabbondante. Dal 5 settembre ad oggi buona parte del mantovano ha ricevuto più di 200 millimetri d’acqua (la parte settentrionale della provincia si avvicina ai 300), una quantità eccezionale considerati gli 80 che cadono mediamente in ottobre.
Alla fine, però, le «ottobrate» sono arrivate. Sono giornate miti e ben soleggiate indotte dalla presenza dell’alta pressione e da correnti subtropicali che favoriscono fra l’altro le operazioni di vendemmia, quest’anno notevolmente ostacolate dal maltempo.
Come spesso accade in autunno, il tempo stabile degli ultimi giorni non durerà più di tanto. Fino a mercoledì le condizioni meteo rimarranno tuttavia molto tranquille: sole prevalente, nonostante quale banco nuvoloso compatto, in particolare domani e temperature pomeridiane fra 21 e 23 gradi. Tutto merito di un redivivo anticiclone africano che dopo più di un mese di totale latitanza da ieri ha ripreso pieno controllo del Mediterraneo centrale inviando correnti molto miti di stampo subtropicale fino alle soglie della Scandinavia.
Già giovedì il tempo inizierà però a dare concreti segnali di cambiamento. I centri meteo sono abbastanza concordi nel ritenere molto probabile un forte peggioramento fra venerdì e sabato. Dalla Penisola iberica avanzerà una saccatura fresca atlantica in grado di richiamare venti tesi di scirocco. In questo caso il cambiamento meteo sarà radicale, con il ritorno di piogge abbondanti su tutta la parte nord della Valpadana, concentrate in particolare nella giornata di sabato. Tutto dipenderà alla posizione del nucleo di bassa pressione, al momento sul Tirreno meridionale, quindi ad oggi più generoso in fatto di piogge con l’Italia centro-meridionale. In ogni caso, il prossimo fine settimana sarà completamente diverso da quello attuale.
Si verrebbe a creare per altro una situazione potenzialmente pericolosa perché la depressione in arrivo non avrebbe possibilità di transito verso est, impedita nel suo corso dall’opposizione di un forte anticiclone sull’Europa occidentale. In buona sostanza, fra venerdì e domenica si prevedono molte ore di pioggia, a tratti torrenziale, su tutto l’arco alpino, con conseguenze immaginabili sui corsi d’acqua.
Tanto maltempo non sorprende. Negli ultimi vent’anni il periodo compreso fra la metà di ottobre e la metà di novembre è divenuto statisticamente il più piovoso dell’anno. Anche l’anno scorso ottobre si congedava con una grande piena di molti corsi d’acqua, compreso il Po, e con i livelli dei laghi cittadini eccezionalmente elevati. E non dimentichiamo Vaia, la tempesta devastante che alla fine di ottobre del 2018 devastò le Dolomiti.
Alessandro Azzoni