Più della metà dei bus arancioni è senza il clima

MANTOVA È una stima ufficiosa ma credibile: il 60 per cento degli autobus circolari “arancioni” non dispone di un impianto di climatizzazione funzionante. E da qui le numerose proteste degli utenti – sempre meno, in verità – verso gli autisti, i quali non possono altro che allargare le braccia. Il trasporto pubblico si trasforma in un forno, proprio in questi giorni che si approssimano al Solleone.
E a questo punto, come documenta Andrea Bertolini il referente provinciale dell’Utp, il sindacato dei viaggiatori, il problema si sposta nell’organizzazione dell’Apam, ove già stanno avvenendo i primi confronti fra il nuovo vertice presieduto da Medardo Zanetti e le rappresentanze sindacali interne.
«Gli operatori mi dicono che da anni sono rimaste inascoltate le loro rimostranze e i loro indirizzi verso la gestione dell’officina Apam. Il problema nasce tutto da lì: gli autobus – spiega Bertolini – escono già in condizione critica, specie sugli impianti di condizionamento e riscaldamento, e fanno rientro alla sede quando ormai le officine sono chiuse. Ciò che anche noi suggeriamo da anni è di far funzionare le officine di notte, come fanno anche nelle ferrovie, così che nei turni diurni tutto è già a posto».