Processo Sisma, domani la parola passa alle difese dei sette imputati

MANTOVA  È in programma per domani in tribunale a Brescia la prosecuzione dell’udienza preliminare del processo con rito abbreviato relativo all’operazione Sisma su un presunto giro di corruzione attorno ai fondi per la ricostruzione del dopo-terremoto che aveva colpito il Mantovano nel 2012. Lo scorso 20 novembre era iniziata la discussione del processo con le richieste della pubblica accusa nei confronti di 7 imputati. Domani parleranno le difese. Le richieste più alte hanno riguardato Giuseppe Todaro, 37enne architetto di Reggiolo, nipote del boss cutrese di ‘ndrangheta Totò Dragone, morto ammazzato il 10 maggio 2004 per mano dei rivali storici della cosca Grande Aracri, per il quale è stata chiesta una condanna a 14 anni di reclusione. Nove anni invece, la pena richiesta per Raffaele Todaro, 61 anni residente a Peschiera del Garda, padre di Giuseppe e al pari del figlio ritenuto epicentro dell’ipotizzato giro di corruzione legato all’affidamento degli interventi edilizi alle imprese. Per quanto concerne invece gli altri soggetti alla sbarra, chiesti 5 anni e 4 mesi a carico di Claudio Pasotti, 52enne di Moniga del Garda, nello specifico per la contestata ipotesi di false fatturazioni; 3 anni e 4 mesi per il 61enne crotonese d’origine ma suzzarese d’adozione Giuseppe Ruggiero, mentre per i reggiani Antonio e Alfonso Durante 3 anni a testa. Infine 2 anni e 8 mesi nei confronti di Alfonso Ferretti, 48 anni di Guastalla.