Quando Mantova racconta il mondo: la “lettera” di Castiglione e Raffaello al National di Londra

MANTOVA – Mantova terra di capolavori. Di architettura, di pittura e di carte. Forse non tutti sanno che l’Archivio di Stato di Mantova è uno dei primi quattro o cinque per importanza in Italia insieme a Venezia, Roma, Firenze e Napoli. Forse non tutti sanno che nelle decine di chilometri di scaffali che conservano documenti a Mantova si conservano carte preziosissime, di valore assoluto per la storia a livello mondiale. Si apre oggi a Londra una mostra su Rafael, progettata già anni fa, rinviata a causa del virus e accolta dalla National Gallery. Una spettacolare mostra che durerà fino alla fine di luglio, accolta nelle sale 1-8 e che surclassa le varie esposizioni “locali” tenute in questo Paese nel 2020. Ma, va detto, Mantova è comunque presente in tale mostra con una serie significativa di opere. Anzitutto un curatore, David Ekserdjian (l’altro è Tom Henry) docente a Leicester e tra i massimi, ha collaborato con la mostra Il Cinquecento a Polirone, tenuta a San Benedetto Po nel 2019. Quindi due dipinti capolavoro: il Ritratto di Baldassarre Castiglione (talmente bello che fu messo al posto della Gioconda, quando questa venne rubata) e il Doppio ritratto (nel quale vi si riconosce Raffaello con Giulio Romano). E, volendo, anche la Muta, che fu in mostra a Mantova quasi un secolo fa. Ma forse ancor più importante è il documento portato dalla direttrice dell’Archivio di Stato, Luisa Onesta Tamassia, durante la missione tenuta dal 23 al 25 marzo scorso, proprio per seguire l’allestimento di quest’opera fondamentale. Si tratta della lettera di Raffaello / Baldassarre Castiglione a Leone X, conservata nel nostro Archivio di Stato, e risalente verosimilmente al 1519. «È stato un grande onore poter prestare questo prezioso documento ad una mostra di tale livello – afferma la direttrice Luisa Onesta Tamassia –. L’esposizione è spettacolare, per le opere e per l’allestimento. Ogni stanza ha un colore che gioca tra varie tonalità blu, verde, bordeaux e rosso, che si sposa con i soffitti straordinari di stucco, con ambienti luminosi, sontuoso ed elegantissimi. Se nella mostra delle Scuderie del Quirinale l’esposizione era à rebours, qui invece è cronologica e filologica, con una struttura classica, come si addice ai luoghi della National Gallery». L’importanza del documento mantovano, giunto in Archivio di Stato con l’Archivio Castiglioni, è davvero straordinaria, praticamente è tra i pilastri della tutela dei beni culturali, precursore dell’articolo 9 della Costituzione e, ancor più, riferimento imprescindibile a livello mondiale. Uno dei tesori dell’Archivio di Stato (ve ne si conservano molti altri), che lo rendono tra le realtà più importanti tra quelle esistenti in Italia e al mondo. E questo porta a riflettere sulla condizione di crisi dovuta alla mancanza di personale, che da anni non viene rinnovato, nonostante l’istituto sia frequentatissimo, richiestissimo e ben gestito. Ma questa è un’altra storia.