Car fluff, si mette male per i Comuni che ora sperano nel Tar

MANTOVA –  C’è amarezza tra gli amministratori, le associazioni agricole, i comitati ambientalisti e i cittadini dei tredici Comuni firmatari dell’accordo quadro anti-discarica di car fluff dopo aver appreso che la Regione Veneto ha emesso il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), in sostanza il via libera definitivo per il mega impianto in località Pontepossero di Sorgà, a ridosso del confine con il Mantovano. L’arrivo al protocollo comunale di Sorgà è datato 13 gennaio 2022 e questo significa che gli enti preposti hanno due mesi esatti di tempo per presentare ricorso al Tar, cosa peraltro già preannunciata. I funzionari della Regione sono rimasti inflessibili sulla loro posizione pro-insediamento. Per capirne di più: il Paur comprende il provvedimento di Via e i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio dei progetti in discussione e costituisce, inoltre, variante agli strumenti di pianificazione territoriale, urbanistica e di settore per le opere pubbliche o di pubblica utilità, per interventi d’ampliamento e ristrutturazione di fabbricati adibiti all’esercizio d’impresa, per insediamenti d’impianti produttivi per attività incluse nell’ambito di applicazione del DPR 7 settembre 2010. A nulla sono servite le segnalazioni in autotutela e la ferrea opposizione di un intero territorio che conta quasi 50mila abitanti. Ma l’incredulità generale – quella che evidentemente non hanno mostrato i funzionari e tecnici regionali – scaturisce dagli alti pericoli di percolazione in falda di quanto verrà stoccato nel sito. Va sempre rammentato che la falda alimenta le famiglie e l’irrigazione delle colture oltre che degli allevamenti zootecnici presenti nei Comuni limitrofi. Altro aspetto su cui vertono le proteste consiste nel fatto che gli ettari interessati dal progetto sono previsti in un’area agricola di tipo E, ossia quella che ospita coltivazioni agricole di grande importanza e valore, fra cui il riso Vialone Nano Igp. Ma non solo riso: anche verdure, come il radicchio, il basilico, le zucchine, pomodori, oltre ad alberi da frutta e colture a pieno campo come mais, grano e soia.

MATTEO VINCENZI