Roncoferraro ha reso omaggio alle “mondine” con una festa tutta per loro

RONCOFERRARO –  Due giorni di omaggio alle “mondine” con una festa tutta per loro, congiuntamente organizzata da Comune, Parrocchia e Comitato Manifestazioni di Roncoferraro in occasione del Venticinquennale della realizzazione del monumento alla Mondina – opera donata dal cavalier Angelo Mantovani – e per rammentare quei giorni che coincidevano con il ritorno in paese delle donne che avevano preso parte alla “monda”. Le celebrazioni hanno avuto luogo nei giardini a fianco della chiesa dove dal 1988 è collocata l’opera scultorea che coniuga passato e presente, storia e memoria, già catalogata da Regione Lombardia come “patrimonio di cultura rurale”. Il lavoro delle mondine era uno dei più duri del bracciantato agricolo. Svolto per lo più da donne, consisteva nel trapiantare le piantine nuove e togliere le erbacce infestanti che crescevano negli acquitrini coltivati a riso. Lavoro con l’acqua fino alle ginocchia, un mestolo d’acqua ogni ora di lavoro, la solita scodella di riso per pranzo e cena: sono i ricordi che accomunano i racconti delle mondine dell’epoca. In contemporanea alla manifestazione commemorativa ha riaperto presso Corte Grande la famosa cucina della Festa del Pesce con i piatti tipici della tradizione locale. La giornata di domenica si era invece aperta con la messa ed era proseguita con l’esibizione del Coro delle Mondine diretto da Viera Dzavikova e accompagnato alla fisarmonica da Elisa Goldoni, con l’intervento di Giuliano Annibaletti della cooperativa Charta sulla figura storico-educativa della mondina e con la consegna, da parte delle autorità comunali, di una pergamena ricordo alle mondine presenti. «Le mondine restano un simbolo della nostra tradizione – ha commentato il vice sindaco Davide Nicchio – in quanto non solo tramandano ai giovani gli ideali del duro lavoro e della condivisione, dell’aiuto reciproco nel rispetto gli uni degli altri, ma soprattutto i valori di comunità “contro” l’individualismo della società odierna». Nel suo intervento l’assessore alla Cultura Roberto Archi ha voluto riprendere alcuni passaggi contenuti nell’omelia di don Mauro Zenesini: «Le mondine con il loro coraggio sono state innovatrici nelle lotte per i diritti dei lavoratori nel settore primario agli inizi del Novecento, e questo è uno dei tanti meriti che va loro riconosciuto». Infine non poteva mancare un ricordo alle figure dei compianti Giordano Dugoni e Alfredo Bertelli, cittadini che tanto si adoperarono per la sistemazione del monumento alla Mondina e per la promozione e la conoscenza della tradizione identitaria del territorio.

Matteo Vincenzi