Volta, con i vini passiti a palazzo arrivano anche gli ologrammi

VOLTA MANTOVANA  – Oltre 30 cantine e un centinaio di vini da degustare provenienti da tutta Italia. La 20esima edizione della Mostra nazionale dei vini passiti e da meditazione in programma dal 25 al 28 aprile nel castello medievale di Volta si candida a essere, ancora una volta, una straordinaria vetrina per le attività agrituristiche, alberghiere e della ristorazione delle colline moreniche.
L’iniziativa, organizzata dall’amministrazione comunale e dalla Pro loco, è stata presentata ieri alla Casa del Mantegna a Mantova insieme a un ospite d’eccezione, il prefetto Francesco Paolo Tronca, accompagnato dal presidente della Provincia Carlo Bottani. Insieme a loro Luciano Bertaiola, sindaco di Volta, con il consigliere Simone Segna, Mattia Geronimo Di Vito, consigliere provinciale, Paola Bulbarelli, consigliere regionale, Daniele Picchietti, vice delegato Ais Mantova, Fabio Mantovani, presidente Coldiretti e Giuseppe Groppelli, presidente di Campagna Amica.
Tante le attività per appassionati e famiglie con un’edizione che punta ad attrarre anche un pubblico giovane: degustazioni, eventi letterari, culturali e artistici.
«È un’iniziativa complessa portata avanti grazie a importanti professionalità – afferma Bertaiola -. Nell’occasione inaugureremo nuovi percorsi di visita nel palazzo con un’app dedicata e ologrammi con personaggi che raccontano i vari spazi». Palazzo Gonzaga propone infatti una nuova esperienza di gamification, “Intrigo a Palazzo”, una caccia al tesoro multimediale. Nei giardini, invece, sarà possibile assistere a un’inedita proiezione scenografica di Projection Mapping che ne riprodurrà l’antico affresco.
«I vini passiti sono tra i più rari, hanno costi elevati e vengono consumati in occasioni speciali – dice dal canto suo Picchietti -: devono essere ascoltati e meditati. Il loro abbinamento principe? Con il formaggio, ma il vino rimane un assaggio di cultura, storia e tradizione». A Volta anche Valentino Tesi, miglior sommelier Ais d’Italia 2019.
«Il vino ha rilanciato il mondo agricolo facendosi contaminare da altri settori e coinvolgendo tutta la filier»”, sottolinea Mantovani. A cominciare dal turismo. «Nel 2024 saranno 12 milioni i turisti del vino – dichiara Bulbarelli -: dobbiamo occuparci dell’educazione al vino delle nuove generazioni, dall’attenzione al bere fino alla proposta di un qr code sulle etichette delle bottiglie da cui scoprire il mondo delle cantine e dei territori». Conclude dal canto suo Groppelli: «Questa manifestazione è un piccolo Vinitaly delle colline moreniche». Proprio a Verona è stato premiato anche un passito di Monzambano.