Il Cane di Sant’Uberto e la sua versione a“gambe mozze”, il Bassethound


Analizziamo oggi due simpatici cani dalla caratteristica pelle in eccesso: il Cane di Sant’Uberto e la sua versione a “gambe mozze” il Bassethound.

Bloodhound Le origini di questa razza sono davvero antichissime. La loro nascita si fa risalire alla francia del VII secolo quando Hubert, il monaco fondatore dell’Abbazia delle Ardenne e, successivamente vescovo di Liegi, allevò e selezionò per passione una particolare varietà di segugi. In queste regioni collinari coperte di foreste nel Nord-Est della Francia, la selvaggina più diffusa era già a quei tempi di grosse dimensioni, con una gran prevalenza di cinghiali e questo ha alimentato la richiesta di questi grossi segugi le cui abilità di pista spiccavano sempre di più unitamente alla loro instancabilità e notevole resistenza. Alla morte di Hubert, i monaci proseguirono il suo lavoro e solo secoli dopo, nel 1863 i successori decisero finalmente di presentare questa particolare razza ad una esposizione internazionale di bellezza a Parigi. L’aspetto di questi cani, massicci ed imponenti con pelle abbondante e lassa stupì gli spettatori Inglesi, sempre attenti alle rarità che decisero di importarne dei soggetti in patria. In Inghilterra vennero quindi nominati “bloodhound” e per secoli esistettero due razze distinte, ma uguali, in Francia e Belgio il “Chien de Saint Hubert” ed in Inghilterra il “Bloodhound”, finché le due razze non furono unificate dalla FCI nel 1960.

Bassethound I Bassethound, come risulta evidente già a prima vista, sono il frutto della selezione di cani affetti da acondroplasia (nanismo) i cosiddetti “bassetti”; matrice di questa creazione sono cani da caccia francesi e, chiaramente, il Bloodhound. Più nello specifico si ritiene che, nel periodo Medievale, alcuni dei monaci francesi prosecutori dell’allevamento di Sant’Uberto abbiano cercato di selezionare un particolarissimo segugio dalle zampe più corte utile per cacciare prede da tana nel fitto sottobosco delle Ardenne, li dove gli anfratti si facevano più angusti e le vie non praticabili per il più grosso Bloodhound. Analogamente alla razza di origine, il Basset Hound partecipò all’expo di Parigi dove fece moltissimo scalpore. Anch’esso importato in Inghilterra ebbe un enorme successo anche come cane da compagnia, vantando addirittura la comparsa in importanti testi letterari. In Italia il primo Basset Hound arrivò estremamente tardi, nel 1954 per opera del Duca Grazzano di Visconti il quale diede vita nell’omonimo borgo piacentino al primo allevamento nazionale con affisso “del Biscione” dall’insegna Viscontea che contraddistingue la sua famiglia.

Per saperne di più, leggete la rubrica “il mio cane è felice” a cura dello staff di Corte Tosoni sull’edizione di oggi.