Addio ad Angelo Ferraro, ultimo sopravvissuto del “Laconia”

MOGLIA – Fino a pochi anni fa capitava, passeggiando per le vie centrali di Moglia, di incontrare un signore che, nonostante l’età avanzata, procedeva a passo deciso, appoggiandosi al suo bastone. Un sorriso genuino dietro i baffi, cappello d’ordinanza ed un saluto per tutti: questo era  Angelo Ferraro , scomparso nella giornata di ieri. Una scomparsa che non rattrista solo la sua famiglia, ma l’intera comunità di Moglia. Lo scorso 24 maggio l’ennesimo traguardo, il raggiungimento dei 101 anni di una vita talmente ricca di avventure che ci si sarebbe potuto scrivere un libro; o meglio, girare un film. Effettivamente, un film su uno degli eventi principali della sua vita è stato fatto: “Italy Acqua”, la narrazione della tragedia del Laconia. Una narrazione fatta dallo stesso Angelo (resa possibile grazie all’impegno di tutta la sua famiglia, in primis del nipote  Mario Sala ), l’ultimo sopravvissuto di una tragedia del mare e della Seconda Guerra Mondiale finita troppo frettolosamente nelle descrizioni secondarie e che non interessano alla maggior parte dei libri di storia. Con quel documentario, l’intero paese, per lo meno le sue fasce più giovani, hanno avuto modo non solo di approfondire un aspetto storico di cui si sa poco, ma anche di conoscere l’incredibile vicenda di Angelo Ferraro, dei suoi giorni vissuti alla deriva in mezzo all’oceano fino al rocambolesco ritorno a Moglia, il paese che gli ha dato i natali il 24 maggio del 1919 ed il paese nel quale Angelo ha passato il resto della sua vita, attorniato da figli, nipoti e pronipoti. Negli ultimi anni era più raro vederlo in giro per il paese, lo si scovava più facilmente nella panchina vicino al cortile della sua abitazione dove, tuttavia, non faceva mancare a nessuno il suo saluto e quel sorriso genuino dietro i baffi. Con lui se ne va, definitivamente, la memoria storica di Moglia, quella che le guerre che studiamo le ha combattute davvero, quella del cavalier Tonino Varini, di Enzo Barbi e, ovviamente, di Angelo Ferraro. Questo pomeriggio, alle 17, i funerali prima della tumulazione nel cimitero di via Garibaldi.