Ciclismo granfondo – Paolo Dall’Oglio e il richiamo delle Dolomiti: “Mi diverto e ammiro il panorama”

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Mantova Ci sono anche 12 mantovani tra gli 8mila temerari, provenienti da 75 nazioni diverse, in gara oggi nella Maratona dles Dolomites. Tra loro Paolo Dall’Oglio, classe di ferro 1960, dell’Sc Formigosa, un habitué della regina delle granfondo che corre stamane per la sesta volta. «Arrivano atleti e amatori da tutto il mondo – spiega il “veterano” mantovano – alcuni partecipano per vincere e altri, come il sottoscritto, per divertirsi e godersi il panorama. La location è l’emblema di questa corsa, perché i passi delle Dolomiti, Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau e Valparola, hanno fatto la storia del ciclismo. Con una chicca, inserita negli ultimi anni, il Mur dl Giat, uno strappo che ti porta a La Villa Vecchia: è terribile perché ha una pendenza dal 14 al 19%. E nelle gambe hai già la fatica delle altre salite. Io parteciperò al percorso medio di 106 km e 3130 metri di dislivello». «L’altitudine e il meteo sono fattori importanti per la prestazione fisica – continua Dall’Oglio – anche l’alimentazione. Un tempo ero più rigoroso e controllato, poi con l’età e la famiglia ho preferito una dimensione più leggera, senza troppe noie. Questa è la mia sesta volta alla Maratona, anche se non è facile parteciparvi: c’è una quota di sorteggiati, invitati e anziani che hanno la chiamata di diritto e poi ci sono i pacchetti turistici per soggiornare. Io sono in ferie con la famiglia e ho scelto appunto il pacchetto turistico, che è anche il metodo più sicuro».
«La bici a me è sempre piaciuta – dice ancora Paolo – sin da quando ero piccolo. Mi fa sentire libero e indipendente perché posso andare ovunque. Ho partecipato ad altre granfondo, nel Veronese e in Trentino, ma le Dolomiti sono speciali, la massima espressione del ciclismo. Ci sono tantissimi concorrenti di mezza età, e anche più su, il che ti fa capire la passione e il sacrificio che una persona ci mette per divertirsi e godersi il panorama». Ma Paolo ha un piccolo segreto grazie al quale è sempre in gran forma. «Sono un preparatore – svela – mi tengo aggiornato sulle varie metodologie di lavoro e allenamento. D’inverno pedalo in garage sui rulli. Ma appena posso mi vesto bene e vado in giro, anche la mattina presto, perchè si ammira la natura in maniera diversa. Capita di uscire dalla nebbia mantovana e ti si prospetta un panorama stupendo. E poi c’è anche meno traffico». Buona Maratona, allora. «Ho un po’ di esperienza ormai, sono certo che mi divertirò».