Calci, pugni e capelli strappati: rissa tra ragazzine sul viale

MANTOVA  Urla, spintoni, calci, pugni e tirate di capelli. Alla fine di quella che è stata una rissa tra ragazzine sul selciato sono rimaste delle ciocche di capelli (extesions strappate? Mah). Il tutto documentato con i cellulari che hanno ripreso e subito diffuso sui social la rissa avvenuta venerdì scorso all’ex passante Apam di viale Risorgimento. La violenza è scoppiata all’improvviso poco dopo le 14 tra gli studenti che aspettavano l’autobus per tornare a casa. Pare che ci sia stata una prima lite tra ragazze cui ha fatto seguito la seconda, molto più violenta che ha coinvolto un secondo gruppo. Due ragazzine hanno cominciato a strattonarsi, dopodiché una ha sferrato un calcio all’altra per poi afferrarla per i capelli per trascinarla a terra, dove l’ha colpita ripetutamente alla testa con pugni e ginocchiate. Una terza ragazzina, probabilmente amica di quella che stava avendo la peggio, è intervenuta per dividere le due, ed è stato allora che si è innescata la rissa vera e propria con l’intervento di altre ragazze a dare man forte a una o all’altra. All’origine di tutto questo ci sarebbe un ragazzo conteso; questa almeno la versione che circolava tra la maggior parte dei ragazzini che hanno assistito alla scena, dal canto loro preoccupandosi solamente di riprendere con il proprio smartphone. Qualcuno ha infine fatto correre voce che fossero state avvisate le forze dell’ordine, e questo sarebbe bastato a sospendere le ostilità, anche se se non risulta che sia intervenuta alcuna pattuglia, così come non risultano interventi di ambulanze né che qualcuna delle protagoniste della rissa siano state medicate in ospedale. Quest’ultimo episodio riporta l’attenzione sul fenomeno delle risse tra minorenni e in particolare tra ragazzine. Lo scorso gennaio c’era stato un altro episodio molto simile, protagoniste due minorenni che si erano azzuffate in pieno giorno alla fermato dell’autobus di corso Libertà di fronte al Carrefour, sotto gli occhi dei loro “amici” che in quel frangente non si erano limitati solo a riprendere la scena senza intervenire (ormai è un must), ma addirittura avevano incitato chi una chi l’altra. A febbraio invece c’era stato il ferimento di una 13enne a Castelbelforte da parte di due sue coetanee nonché compagne di classe che le avevano teso un agguato nei giardini del paese dove l’aveva aggredita con calcine pugni e quindi colpita ripetutamente al capo con una forbice. La giovane era stata ricoverata a Verona, mentre le due che l’avevano aggredita erano finite in caserma dai carabinieri.