Confesercenti: “Servono interventi su credito, ammortizzatori Covid e bollette. Rischio di molti licenziamenti e cessazioni nel settore del commercio, servizi e turismo”

MANTOVA Dal nostro osservatorio locale raccogliamo malessere per l’andamento della nostra economia Davide Cornacchia Direttore di Confesercenti Mantova soprattutto ci segnalano un rallentamento dei consumi che preoccupa tanto che una stima a livello nazionale potrebbe mettere a rischio, nel solo primo trimestre del 2022, circa 6,4 miliardi di euro di spesa.

Cornacchia rileva che è evidente da tutti noi perché con la crescita dei contagi nei bar, ristoranti semivuoti e anche nei negozi si vede poca gente.

Cornacchia riferisce che “le imprese sono preoccupate perché a questo scenario si unisce l’aumento dei prezzi dei beni energetici Luce, gas comportano aumenti tra +40% e +50% rispetto al 2021, le bollette stanno arrivando proprio in questi giorni, e non dimentichiamo che in autunno le nostre imprese hanno avuto l’aumento delle materie prime + 20% nel settore alimentare, dei costi di importazione per abbigliamento +30%, l’aumento della tassa rifiuti di fine anno ha pesato un +18% al mq”.

Si tratta di una vera e propria stangata che riprecipiterebbe i consumi ai livelli del secondo trimestre dello scorso anno, cancellando di fatto tutta la ripresa maturata nella seconda parte del 2021 e spostando dalla fine del 2023 all’inizio del 2024 il recupero dei livelli pre-pandemici.

Nella fotografia a livello Nazionale Cornacchia evidenzia che a mettere a rischio i consumi è in primo luogo il combinato disposto dell’aumento dello smartworking e della frenata del turismo, che potrebbe portare a 3,1 miliardi di euro di minori introiti nel trimestre per la mancanza dei viaggiatori stranieri e per i mancati consumi dei lavoratori nei pubblici esercizi. Un colpo che potrebbe mettere a rischio nel turismo e nella somministrazione 35mila attività e 200mila lavoratori.

Stefano Solci Vice Presidente di Confesercenti segnala che a Mantova “molti colleghi mi dicono che le spese ormai per molti superano gli incassi, e se non si può accedere a cassa integrazione e altri ammortizzatori per molti l’unica soluzione sarà chiudere. Tutti lamentano che sono troppo lente le risposte del Governo alle esigenze dei nostri comparti.”

“Il rallentamento innescato modifica le previsioni di ripresa e mette a rischio il recupero faticosamente conquistato negli ultimi sei mesi del 2021 dalle piccole e medie imprese del commercio, della ristorazione e del turismo. Siamo tornati drammaticamente a soffrire. È una nuova emergenza – spiega Solci – che richiede un intervento urgente: a partire dal rinnovo delle moratorie sul credito e dal rinnovo degli ammortizzatori Covid per i dipendenti delle attività colpite”