La protesta dei trattori: “Noi traditi dalle associazioni”

MANTOVA – La motivazione che ha spinto oltre una cinquantina di agricoltori a continuare a manifestare rumorosamente contro delle scelte considerate matrigne era scritta a caratteri cubitali alla testa del corteo: Ci battiamo per salvare l’agricoltura italiana. La protesta andata in scena ieri mattina con quartier generale Ospitaletto ha avuto tutto sommato un discreto successo.
«Partiamo verso Campitello, e gli Angeli, e poi, chi desidera, andrà a Roma, nella giornata di venerdì – parole di Paolo Giarretta, imprenditore agricolo di Roncoferraro e responsabile Lombardia Cra (Comitati riuniti agricoli) – siamo qui con una ventina di trattori e oltre cinquanta agricoltori, e siamo arrabbiati con le associazioni agricole che non ci seguono, che ci hanno tradito, e chiudono le porte in faccia».
E conclude: «Come azienda agricola Giarretta Paolo e azienda agricola Sarzi, vogliamo ringraziare il sindaco di Marcaria, la Digos, e tutte le forze dell’ordine jpresenti stamattina. Ho saputo che l’accordo è saltato: entro settimana prossima ci sarà l’incontro con il ministro Lollobrigida. A Roma ci sarò anche io».
«Come sindaco di un comune molto esteso, che ha nell’agricoltura il suo asse portante, era impossibile non esser qui ad ascoltare gli agricoltori che stanno portando avanti una protesta giusta nel merito – parole del sindaco di Marcaria, Carlo Alberto Malatesta – C’è una preoccupazione forte quando avviene un distacco tra la categoria che davvero gestisce il territorio con le norme che mettono in ginocchio un’economia che dovrebbe essere la più sana. Le manifestazioni devono essere così, pacifiche, ma dove la voce si alza, e deve rendersene conto chi di dovere».