La Russia a confronto nell’opera dello scrittore Paolo Nori

MANTOVA Da Parma alla Russia con amore. Paolo Nori, al Teatro Bibiena, ha dato vita a una lettura-performance del suo ultimo lavoro, “Vi avverto che vivo per l’ultima volta” (ed. Mondadori), mettendo a confronto la Russia di Anna Achmatova, una delle più influenti poetesse russe del secolo scorso, e quella di oggi, di Putin.
A sostegno del suo monologo uno straordinario repertorio fotografico che ha fornito le immagini a un filo narrativo che passa dalla storia personale dell’Achmatova, espulsa dall’Unione degli Scrittori nel 1946 perché contraria al regime comunista, alle vicende personali dell’autore parmigiano.
Il titolo dell’opera di Nori è la traduzione di due versi della poetessa russa, candidata al premio Nobel per la Letteratura nel 1965. «È una frase potentissima», ha detto lo scrittore, «se io fossi consapevole che le persone a me più care, mia moglie e mia figlia, vivessero per l’ultima volta probabilmente mi comporterei in maniera differente». La prima raccolta di poesie di Achmatova esce nel 1912 e viene pubblicata in trecento copie.
La poetessa russa ha avuto una relazione burrascosa con l’artista italiano Amedeo Modigliani, durata un paio di mesi. In quel lasso di tempo, lui le fa sedici ritratti di cui se ne è salvato solo uno. I due si incontrano per la prima volta a Parigi. Anna era nella capitale francese per la luna di miele con il primo marito, Nikolai Gumilyov. «È una donna che ha sempre avuto un grande successo, probabilmente anche per la sua avversione alle autorità russe», ha concluso Nori, «con il suo terzo marito, Nikolaij Punin, viveva in una cosiddetta casa nobile, una stanza per ogni famiglia. Nella camera accanto abitava la prima moglie dell’uomo».
Tiziana Pikler