Maltempo, Coldiretti Mantova: danni a erba medica e meloni

MANTOVA Il maltempo scuote ancora il territorio mantovano, con 50 millimetri di acqua, mista a grandine, caduti in meno di un’ora. A tre settimane dall’arrivo ufficiale dell’estate, sembra invece di vivere in Scozia. Un clima decisamente insolito, che sta aggravando – sottolinea Coldiretti Mantova – la situazione delle aziende agricole, fra danni diretti e indiretti.

“Quest’anno tenere in piedi le aziende sarà una sfida, per noi produttori di melone”. È il commento amaro di Francesca Nadalini, imprenditrice agricola di Santa Croce di Sermide. “Oggi in 12 minuti, a partire dalle 16, sono scesi 28 millimetri di acqua e grandine – dice -. I meloni sotto serra si sono salvati, dove invece non avevamo ancora messo le coperture, le piantine hanno dovuto fare i conti con un mare di acqua improvvisa”.

I problemi, sottolinea Nadalini, sono legati all’andamento climatico globale. “Abbiamo ritardi con le allegagioni delle piante – spiega – e questo significa ritardi nelle produzioni, mancata maturazione delle varietà precoci e il rischio di dover gestire grandi quantità di meloni, che matureranno tutti insieme”.

Le richieste della distribuzioni, in questa fase, rimangono inevase e i danni commerciali già ora si proiettano nel corso della stagione. “Ho dovuto annullare una promozione con la gdo che avevo in programma dal 18 giugno al 3 luglio e sinceramente, se la situazione non cambierà, non so nemmeno se sapremo soddisfare le esigenze normali di fornitura”.

Anche nell’area di Ostiglia la pioggia ha creato scompiglio, con mezzo paese finito sott’acqua e campi alluvionati.

Nicola Lorenzi, allevatore di Porto Mantovano con 160 capi destinati alla produzione di latte, parla di “forte vento nel pomeriggio, con quasi 50 millimetri di acqua e grandine caduti in meno di un’ora”. Il risultato è un “campo di erba medica colpito, con allettamento del prodotto e rottura della foglia”.

Le conseguenze di un meteo instabile è che gli allevatori non sono riusciti ascendere in campo per il taglio del fieno maggengo (così chiamato perché tagliato a maggio), mentre per i pomodori – denuncia Coldiretti Lombardia – le piogge e la grandine dell’ultimo periodo hanno rallentato le operazioni nei campi dove manca una piantina su tre, mentre quelle già messe a dimora soffocano per la troppa acqua accumulata nei terreni.