Recrudescenza di furti e atti criminosi, De Marchi (Fd’I) pone 6 domande a Palazzi

MANTOVA Si scalda ancora la questione sicurezza. La recrudescenza di furti nel capoluogo, culminata qualche giorno fa con la razzia in tre farmacie nella stessa notte, ha scatenato le proteste di Fratelli d’Italia, e in particolare del suo capogruppo Luca De Marchi secondo il quale «a Mantova ormai non passa giorno in cui le cronache locali non riportino di furti, scippi, truffe, violenze agli anziani e blitz di baby gang». Nel ricordare che il Tuel (Testo Unico Enti Locali) permette ai sindaci di emettere ordinanze, De Marchi pone sei precise domande al primo cittadino Mattia Palazzi, chiedendogli risposte «che però non siano le solite frasi di circostanza»: «Concretamente cosa sta facendo la sua amministrazione di sinistra per garantire la sicurezza dei cittadini? Cos’ha messo in atto per arginare la malavita che sta dilagando nei quartieri? Perché si pensa solo a dare ospitalità a clandestini che stanno trasformando la città in un bivacco permanente? Premesso che queste persone non lavorano, ci chiediamo cosa facciano per vivere e se il Comune elargisce loro forme di sostentamento, che nel caso i mantovani avrebbero il diritto di sapere in forma e in che entità? Perché si continua a fornire copertura politica ai centri di cultura islamica?». La chiosa di De Marchi lascia presagire scenari sempre più difficili per la città in termini di degrado e microcriminalità. «I residenti sono esasperati e questo rischia di generare la ribellione massiccia e violenta della gente. E quando cominciano a prevalere questi sentimenti è perché le istituzioni, quindi anche le amministrazioni locali, si mostrano incapaci se non addirittura “conniventi” della situazione».

Matteo Vincenzi