Tumori alla mammella: 97 diagnosi precoci a Mantova grazie allo screening ammografico

MANTOVA  Anche Mantova aderisce alla campagna di sensibilizzazione sull’adesione allo screening mammografico di Europa Donna Italia, svelando il suo murales nell’ambito del progetto Ogni seno ha una storia, lo screening te la può raccontare. La missione del progetto è quella di realizzare tanti murales, in tutta Italia, con l’effige di una moderna e contemporanea Sant’Agata, elevata a simbolo laico e universale, che ricordi quanto sia importante prendersi cura del proprio seno tutto l’anno. La presentazione dell’opera, inoltre, è stata l’occasione per organizzare un incontro pubblico presso le sedi locali di ATS Val Padana e fare il punto della situazione.

Europa Donna Italia è da sempre impegnata nella prevenzione del tumore al seno e lo sviluppo di questo progetto dimostra quanto sia universalmente condiviso il bisogno di innalzare con questa campagna il numero delle adesioni allo screening, prendendo spunto da un murales di Catania che rappresenta Sant’Agata, come protettrice della salute del seno della donna.

I murales di Europa Donna sono partiti da Foggia e hanno poi interessato Milano, Bergamo e Mantova e a seguire altre città lombarde dove l’adesione agli screening non superano il 49%.

DATI LOCALI

La popolazione in età di screening mammografico a Mantova è rappresentata da 87.000 donne. Nell’ultimo biennio 2021-2022 sono state eseguite in provincia di Mantova 41.500 mammografie e sono stati diagnosticati precocemente 97 tumori maligni della mammella. L’85% degli interventi chirurgici è stato di tipo conservativo, consentendo così alla donna una rapida ripresa post chirurgica e ottime prospettive di sopravvivenza. Dati recenti forniti dall’Osservatorio Epidemiologico di ATS Val Padana mostrano un guadagno di sopravvivenza di oltre il 22% per le donne operate nel percorso di screening rispetto alle donne colpite da tumore non aderenti all’invito ad effettuare la mammografia. Lo screening mammografico è offerto in provincia di Mantova in 7 punti di erogazione, rappresentati dall’ ASST Mantova (sedi di Mantova, Borgo Mantovano, Asola, Bozzolo), dall’Ospedale di Suzzara, dalla Casa di Cura San Clemente a Mantova e dall’Ospedale San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere.

Per favorire l’adesione e per dare continua assistenza ed informazione alle donne, ATS Val Padana garantisce 32,5 ore alla settimana di sportello telefonico, organizzate dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 15.00 per complessive 5 linee telefoniche al giorno.

Mantova, grazie alla collaborazione di ATS Val Padana, ASST Mantova e altri supporter, ha scelto come collocazione proprio la sede di ASST Mantova in Strada Lago Paiolo, 10. Ad interpretarla l’artista Wiz, al secolo William Gervasoni (Stradedarts – Urban Gallery Milano) che ha rivisto l’immagine della santa in una sua interpretazione personale.

L’ATS della Val Padana – afferma Salvatore Mannino, Direttore Generale – attraverso il sostegno di Europa Donna e con la preziosa collaborazione dell’ASST di Mantova, è orgogliosa di avere apposto anche la sua firma su quest’opera che, nell’ambito della campagna nazionale “Screening Sant’Agata – Ogni seno ha una storia, lo screening te la può raccontare”, si aggiunge a quelle già realizzate in altre città italiane. Il murales, oltre a portare bellezza in un contesto sanitario, intende attirare l’attenzione di chi lo osserva attraverso un’imponente immagine evocativa che colpisce, per richiamare tutte le donne ad una maggiore cura della propria salute, aderendo a tutte le occasioni di prevenzione che la Sanità Pubblica mette loro a disposizione gratuitamente.”

L’ATS della Val Padana, come tutta Regione Lombardia – aggiunge Emanuela Anghinoni, Responsabile del Servizio Programmi di Screening di Popolazione di ATS – offre alla popolazione lo screening mammografico per intercettare precocemente la malattia e cambiare così il corso di una vita; per questo motivo abbiamo convintamente aderito anche a questa campagna di sensibilizzazione promossa da Regione Lombardia e per ricordare costantemente alle donne di cogliere questa opportunità per fare del bene a sé stesse. Mi piace anche sottolineare come questa opportunità sia offerta anche dai programmi di screening per la prevenzione dei tumori del colon retto e del collo dell’utero, anche grazie alla collaborazione della rete ospedaliera territoriale sia pubblica che privata accreditata.”

“L’Asst Mantova – commenta il Direttore Generale Mara Azzi – segue la donna in ogni sua esigenza attraverso la Breast Unit, un percorso d’eccellenza dedicato che abbraccia tutte le fasi salienti, dalla prevenzione alla diagnosi, dalla cura al follow up. Vogliamo essere al fianco delle nostre pazienti e dell’intera comunità locale anche con il linguaggio dell’arte, un linguaggio che ci è caro e a cui ricorriamo abitualmente attraverso svariati progetti, deputati ad attenuare la sofferenza e ad aprire un dialogo fra professionisti della sanità e luoghi di cura. In questa occasione continuiamo con entusiasmo nel solco della street art, che domina già tutto il muro prospicente il parcheggio dell’ospedale”.

Il progetto continuerà nel 2024 con altri murales e altri artisti in altre Regioni come il Lazio, il Piemonte, la Puglia ed altre ancora.

Questa iniziativa si aggiunge alla campagna di regionale di screening mammografico #iononaspetto con Ambra Angiolini come testimonial, fortemente voluta e promossa dall’Assessore al Welfare Guido Bertolaso e volta a favorire ulteriormente le adesioni allo screening mammografico, introducendo un cambiamento fondamentale per il sistema di prenotazione finalizzato a semplificare l’accesso. È ora infatti possibile per ogni donna di età compresa fra i 45 e i 74 anni scegliere la data per l’appuntamento della mammografia direttamente tramite il sito di Regione Lombardia www.prenotasalute.regione.lombardia.it (le lettere di invito continueranno comunque ad essere inviate, attualmente sono attive entrambe le modalità).

LO SCREENING: UN IMPEGNO COSTANTE PER EUROPA DONNA ITALIA

Tre i punti di questa campagna che si rivolge contemporaneamente alle donne e alle istituzioni:

  1. aggiornamento e rimodulazione del messaggio e delle modalità di recapito dell’invito e dell’esito, in modo da incrementarne significativamente l’adesione.

  2. verificare sistematicamente la familiarità al primo accesso; ovvero rendere le donne più consapevoli e proattive verso la necessità di effettuare lo screening, spiegando anche concetti come familiarità e seno denso.

  3. uniformare lo screening dai 45 ai 74 anni in tutte le regioni, che si traduce nel monitorare che sia stata raggiunta l’uniformità regionale, in virtù del fatto che l’estensione della fascia di età 45-74 fa già parte del Piano Nazionale della Prevenzione.

Oggi questo impegno si traduce in una campagna che unisce diversi mezzi per un unico obiettivo, quello di rendere consapevoli e partecipative le donne e stimolare istituzioni e decisori ad intervenire per colmare le modalità di accesso e l’uniformità tra nord e sud.

La campagna “Ogni seno ha una storia. Lo screening te la può raccontare” gode del supporto della comunità scientifica, tra cui SIRM, GISMa, ONS, AITeRS, Fondazione AIOM e Senonetwork.

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di Associazione di Promozione sociale “Colibrì”, Federfarma Mantova, Metal Condotte, Arisi SRL, Anima Digitale, Fondazione Comunità Mantovana, IOM (Istituto Oncologico Mantovano).