Il ritmo incalzante dei Coma Cose trascina il pubblico di Palazzo Te

MANTOVA Non un bagno di folla, ma nemmeno un pubblico di nicchia per il concerto dei Coma Cose a Palazzo Te. Un pubblico convinto e consapevole di ciò che sarebbe andato ad ascoltare e le aspettative non sono state tradite.

Fausto e California sul palco non perdono la loro identità, che li ha portati ad essere quello che sono oggi. La proposta dello spettacolo è essenziale, privo di fronzoli, ma estremamente convincente sia per i protagonisti stessi, sia per il pubblico che ha ricevuto tutto quello che si aspettava dal live di Palazzo Te.
A due anni di distanza dal concerto di Campo Canoa, i ComaCose si prendono il main stage a conferma di una crescita esponenziale collezionando dischi di platino (come quello vinto ad aprile con “L’addio”), milioni di stream e un tour che sembra non finire mai.
Ciò nonostante, Fausto e California sono riusciti a non strizzare l’occhio alle mode o alle tendenze, senza passare per scorciatoie conquistando un posto di eccellenza nel nuovo pop italiano, con quella loro identità stilistica e sonora decisamente riconoscibile.
Hanno aperto il concerto mantovano con il loro cavallo di battaglia »”Yugosalvia”, che è servito a stappare la serata regalando primi brividi al pubblico, che è immediatamente entrato nella parte. Difficile stare seduti, difficile stare composti, perché il ritmo che i due imprimono al loro live è incalzante, tambureggiante. Non c’è spazio per le parole, solo un grido “Ciao Mantovaaa”, il resto è tutto regalato alla musica. Meglio così.
Il folto pubblico mantovano ha gradito, ma ha soprattutto cantato scandendo tutti i grandi successi dei ComaCose, che a loro volta sono fatti trascinare in una serata di grande emozione e magia. Oggi Morandi, domani Bollani. Poi si penserà all’anno prossimo.