Mozart tra letteratura e musica all’Accademia Virgiliana per ricordare il suo concerto mantovano del 1770

MANTOVA Appuntamento conclusivo della rassegna Amadeus ex Mantova 2024, l’evento di martedì pomeriggio all’Accademia Nazionale Virgiliana ha offerto un’acuta riflessione sul ruolo ispiratore di W. A. Mozart in ambito letterario.
Sala Ovale gremita per questa iniziativa nata in collaborazione con Oficina Ocm per commemorare, ogni anno, il soggiorno mantovano del grande salisburghese, protagonista il 16 gennaio 1770 di un memorabile concerto al Teatro Bibiena.
Alla straordinaria dimensione artistica e umana del personaggio Mozart l’accademica virgiliana Paola Besutti ha dedicato il suo intervento d’apertura mettendo in risalto come venne rapidamente riconosciuto un genio immortale europeo già pochi anni dopo la sua morte, mentre in vita non ebbe adeguato riconoscimento e stima.
Un’esistenza complessa e avventurosa che continua ad essere soggetto di narrazione letteraria, come ha evidenziato Cristina Cappelletti, docente dell’Università di Bergamo, con la sua relazione focalizzata sull’inadeguatezza della vita rispetto alla genialità di Mozart.
La sua figura di bambino prodigio è stata da sempre al centro dell’attenzione di scrittori e cineasti, alimentata da episodi e aneddoti relativi alla sua infanzia, ai suoi viaggi, ma altrettanto frequentate fonti di fantasie letterarie sono state le amare vicende legate al mancato riconoscimento del suo genio e le suggestioni prodotte dalla sua misteriosa morte.
Sul rapporto tra Amadeus e il padre Leopold si è concentrato l’intervento della scrittrice Edgarda Ferri prendendo spunto dalla sua recente pubblicazione “Il bambino di Salisburgo” da cui emerge la realtà di un’infanzia rubata e interminabile condizionata dalle mire possessive del genitore finché, a 24 anni, matura la decisione di affrontare autonomamente la vita e la professione. Mozart assoluto protagonista, in conclusione dell’evento, con l’esecuzione del Requiem in re min. KV 626 nella trascrizione per quartetto d’archi elaborata da Eva Impellizzeri, proposta per la prima volta in un’occasione pubblica.
Un’interessante trasposizione in dimensione cameristica dell’incompiuto capolavoro mozartiano interpretata con appassionata sensibilità dal Quartetto dell’Accademia Virgiliana composto da Eugjen Gargjola, violino, Agnese Tasso, violino, Eva Impellizzeri, viola, e Michele Ballarini, violoncello, salutata dalla meritata, calorosa approvazione degli spettatori. (gmp)