CASTIGLIONE DELLE STIVIERE Negli anni ’60 e ’70, causa povertà e disoccupazione, divenne una delle zone più malfamate e degradate di New York, tanto che la sua fama – in negativo – assunse rilievo internazionale e pure oggi è sinonimo di quartiere o zona cittadina pericolosa e da evitare. Oggi, invece, il Bronx è un’area rinata e completamente diversa da come si presentava mezzo secolo fa.
Nonostante questo, però, anche al giorno d’oggi, il termine “Bronx” può identificare una zona degradata e pericolosa. E così qualcuno, con ogni probabilità residente a Castiglione, ha deciso di modificare su Google Maps il nome del quartiere Cinque Continenti. Che così oggi, e probabilmente ormai da parecchio tempo, presenta la denominazione “Cinque Continenti BRONX”.
Chi abbia deciso di affibbiare ai Cinque Continenti la nomea di “Bronx”, almeno su Google Maps, non è noto. Quella di poter cambiare i nomi dei luoghi riportati sulla mappa del colosso informatico è in ogni caso una pratica piuttosto semplice, che però andrebbe evidentemente usata con giudizio. Una goliardata, insomma. Che però espone la popolosa area residenziale castiglionese a tutte le connotazioni negative che il termine può portare con sé, nonostante il lavoro di integrazione in corso ormai da anni da parte del Comune e delle associazioni. E proprio il sindaco Enrico Volpi, avvisato di tale situazione da La Voce, prende le difese del quartiere cittadino e stigmatizza l’iniziativa. «Quello dei 5 Continenti – afferma il primo cittadino – è certamente un quartiere non facile, ma è un grave errore continuare a definirlo un Bronx, con tutte le connotazioni negative che ne conseguono. Negli ultimi anni si è fatto un grande lavoro in concerto con carabinieri e Prefettura, per migliorare gli aspetti legati alla legalità e all’ordine pubblico, liberando almeno in parte i residenti dalla pressione di spacciatori e piccola criminalità. Molti progetti sul sociale sono attivi e stanno dando risultati. La società Rugby i Levrieri e lo staff di Mondolandia hanno completato il recupero dell’area sportiva e del centro sociale adiacenti al quartiere.
«Manca ora da attuare – prosegue Volpi – il piano di recupero delle aree verdi e da risolvere il grave problema della raccolta rifiuti e dell’igiene del complesso, che ricordiamo è un unico agglomerato privato, in cui il Comune non avrebbe titolo di entrare. Per far questo sono stati inseriti a bilancio importanti accantonamenti che consentiranno, nei prossimi anni, di acquisire al patrimonio pubblico le aree comuni e le strade interne, per avviare un grande piano di recupero e per consentire alle forze dell’ordine e a Indecast un maggiore e concreto controllo della zona e una più puntuale ed efficace azione di manutenzione e cura. Le tante famiglie residenti – conclude il sindaco castiglionese – sono coinvolte e motivate per migliorare la situazione e siamo confidenti che, certo non in due giorni ma in un tempo ragionevole, il quartiere possa tornare ad essere una zona pulita e viva, integrata con il resto della città».