L’ultimo saluto a Prandini: restaurò anche opere delle cattedrale

ASOLA   Commossa e partecipata la messa celebrata ieri mattina nella cattedrale di Sant’Andrea per l’ultimo saluto a Ermanno Prandini, il poliedrico artista scomparso martedì scorso a causa di un malore improvviso.
Cordoglio e profonda tristezza per la moglie Anna Valente, la figlia Marinella, il genero Gaetano e l’amato nipotino Diego; per la sorella Ivana con Alberto, il cognato Luigi con Antonietta, i nipoti e gli altri parenti. Costernazione da parte della cittadina asolana, attonita per l’improvvisa scomparsa.
«L’ultima sera della vita di Ermanno nel tempo è stato il suo primo mattino nell’eternità. In questa celebrazione eucaristica la chiesa celebra il trionfo della vita sulla morte mentre accompagna questo nostro fratello verso la comunione più piena con Cristo risorto. Noi vi partecipiamo con la nostra preghiera ed il nostro affetto». Così ha voluto commemorarlo la comunità con l’introduzione alla celebrazione da parte di Annalisa Grossi Antonini e anche don Luigi Ballarini lo ha ricordato per l’opera di restauro che ha svolto Prandini per la cappella di San Giovanni Crisostomo e per il quadro donato raffigurante l’immagine di Gesù. «Attorno a questa immagine Prandini ci rivela che la morte non è l’ultima parola sulla vita di Gesù e né su quella dell’uomo – ha detto il parroco -. Il vento bussa al di là della porta e un mondo nuovo si apre, un mondo pieno di impegno sociale, civile, di cultura, di bellezza, di poesia, di viaggi, degnamente vissuto dal nostro caro fratello». Anche gli amici più cari hanno espresso pensieri di affetto e cordoglio al termine della cerimonia funebre.
Nato a Ceresara nel 1944, viveva da anni ad Asola amichevolmente denominato “Il Barba” e per il suo “Bazar” in via Mazzini. Oltre che poeta, è stato pittore, scultore e fotografo, aveva viaggiato molto, testimoniando le sue esperienze attraverso reportage fotografici e fissando in una serie di taccuini le impressioni colte dal suo animo poetico. Molti lo ricordano ad Asola per aver fondato il gruppo “La lune e sei soldi” e i reading poetici con il libro “Viandanti universi in… versi” e la sua raccolta poetica Fienagione (2011) pubblicata da Gilgamesh. Ultimo suo prezioso dono: ha donato le cornee. “Possa il tuo sguardo dal cielo brillare su di noi e abbracciarci nel tuo immenso universo”.
Rosalba Le Favi