Selfie sulle tombe dei boss: bufera su Giovanelli, consigliere del Pd “frainteso”

OSTIGLIA  Due foto scattate a Corleone, in provincia di Palermo: non foto tra le bellezze della cittadina palermitana, ma nel cimitero. Una di fronte alla tomba di Totò Riina e una di fronte alla tomba di Bernardo Provenzano, super boss mafiosi condannati oltre che dalla magistratura anche dalla storia per le stragi di mafia oltre che per una lunga serie di reati legate a Cosa Nostra. Due selfie scattatisi a settembre 2021 da Silvano Giovanelli, attuale capogruppo di maggioranza in consiglio a Ostiglia, che stanno provocando un polverone in senso all’amministrazione comunale. Polverone che però trova le proprie basi non solo nei due selfie, ma anche nel fatto che proprio Giovanelli non più tardi di due settimane fa, prima espresse voto contrario all’assestamento di bilancio nella seduta del 27 luglio, per poi ricredersi e votare a favore nella seduta convocata all’ultimo secondo quattro giorni dopo: il 31 luglio. Dalle minoranze ora arrivano all’indirizzo di Giovanelli le richieste di dimissioni, che però il capogruppo di Ostiglia Vale rispedisce al mittente. «Mi spiace molto – spiega Giovanelli – che i gruppi di minoranza abbiano voluto strumentalizzare quelle due foto. Sono selfie che avevo scattato a settembre del 2021: ero in Sicilia per il matrimonio di alcuni familiari e ho portato i miei due figli a visitare i luoghi dove sono avvenuti stragi e omicidi di mafia. Arrivati al cimitero, ho scattato quelle due foto: le ho pubblicate su facebook e inviate su un gruppo WhatsApp, salvo poi rimuoverle dai social. Quelle due foto le ho scattate – sottolinea Giovanelli – in totale buona fede, come pare di quei luoghi che stavamo visitando quel giorno. Mi spiace molto che consiglieri di minoranza che mi conoscono molto bene e da tempo, ora mi attacchino così: sono stato ingenuo, ma ho fatto tutto in buona fede. Tutti a Ostiglia sanno quanto io sia legato al paese e quanto mi spenda nel volontariato: lungi da me essere vicino agli ambienti mafiosi, e proprio per questo motivo non intendo dimettermi».
Sulle votazioni in consiglio Giovanelli spiega che «ancora tempo fa in giunta erano stati promessi fondi per lo sport, settore di cui mi prendo cura. Poi per un periodo non ho avuto contatti con gli assessori e giunti in consiglio mi sono reso conto che quei soldi promessi erano spariti. Per questo ho votato contro. Poi ci siamo spiegati: tra le giunta e me non ci sono disaccordi e voglio continuare a camminare a testa alta».