MANTOVA – Tempo pieno scolastico sempre più richiesto (o quasi) dalle famiglie lombarde, a fronte però di evidenti carenze di organico per quanto concerne il personale docente. Negli anni si è infatti assistito a una progressiva crescita delle richieste delle 40 ore nelle scuole primarie, il che significa bambini a scuola fino al pomeriggio. Ma per ampliare l’offerta servirebbe un netto incremento del numero di insegnanti. Per l’anno scolastico 2023-2024, secondo i dati diramati dall’Ufficio scolastico regionale questa preferenza è stata espressa per il 59,6% degli iscritti, sopra la media italiana del 48,4% e in crescita rispetto al 58,7% del 2019-2020 (ultimo anno pre Covid); rispetto al 60,2% del 2022-2023, c’è invece una leggera flessione, ma si è sostanzialmente in una situazione di stabilità.
La percentuale è però la media di situazioni molto diverse tra le province lombarde, che vedono numeri record nel Milanese, dove quasi il 93% sono state espresse per il tempo pieno; sopra il 90% anche Monza Brianza mentre Lodi spicca con un 88%. Dall’altra parte, invece, la maggior parte delle province (Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Mantova, Sondrio e Varese) sono sotto la media nazionale del 48,4%. Pochissimi, invece, coloro che hanno scelto le 40 ore alle secondarie di primo grado: la media in Lombardia è infatti del 3,7% (2,9% in Italia), con punte del 5,6% nel Milanese e solo un 1,3% nel Mantovano (il dato più basso a livello regionale). Diverse le ragioni della disomogeneità. Da una parte c’è la volontà delle famiglie che scelgono di far richiesta del tempo pieno soprattutto nelle aree urbane dove il tasso di occupazione femminile è più elevato: restano però indietro così le aree interne, dove maggiore è la dispersione scolastica e la povertà educativa.
Dall’altra, c’è l’offerta da parte delle scuole, che è condizionata dalla disponibilità di organico e di strutture (dove manca la mensa, ad esempio, è difficile organizzare l’orario in modo da garantire la permanenza a scuola tutto il giorno). A settembre del 2022, Save the children ha stimato che per poter offrire il tempo pieno in tutte le classi di scuola primaria della Lombardia sarebbe stato necessario assumere 4.944 docenti e 738 collaboratori scolastici in più, con un investimento di circa 176 milioni di euro. Obiettivo lontano. Eppure, secondo la rete di associazioni Educazioni (tra loro Alleanza per l’Infanzia, Cnca, Scuole senza Zaino) estendere il tempo pieno nella scuola primaria e secondaria di primo grado è necessario “per combattere le disparità territoriali, la dispersione scolastica e le povertà educative”. Negli ultimi anni, per quanto riguarda la Lombardia, il numero di classi a tempo pieno è rimasto piuttosto stabile: nel 2022-2023 sono state 10.608 su 19.958 in totale, di cui oltre la metà (5.959) nella provincia di Milano. In alcuni casi si è registrata anche una riduzione: tra il 2021-2022 e il 2022-2023 ce ne sono state 3 in meno nel Bresciano, 32 in meno in provincia di Monza, 14 in meno nel Milanese.