Torna in televisione, in versione digitalizzata, l’iconico spot dei pennelli Cinghiale

CICOGNARA (VIADANA) – Nel deserto televisivo ferragostano, da oltre quarant’anni l’unica granitica certezza arriva dalla reclame della “Pennelli Cinghiale”, l’azienda di Cicognara di Viadana fondata dal Cavalier Alfredo Boldrini nel 1945. La Cinghiale è la capofila di un distretto – quello del pennello e della scopa – che è spuntato sin da fine Ottocento tra il Viadanese e il Casalasco, facendo la fortuna negli anni del boom di tanti piccoli produttori. C’era la materia prima, saggina e setole, e la tecnica per produrre scope e pennelli era molto simile. Creata da Ignazio Colnaghi, che ideò anche gli spot di “Calimero” e “Ava come lava”, la pubblicità sta andando in onda sulle reti Mediaset in versione restaurata e digitalizzata per gli schermi di oggi. Di questi tempi, in fondo, conviene ingegnarsi un po’ con il “riciclo creativo” per poter tirare avanti tra gli spot noiosi e volgari che passano in tivù. Meglio ancora se parliamo di una delle reclame post Carosello più amate e rassicuranti di sempre, capace di rispolverare la memoria degli italiani e resistere nell’epoca del «tutto cambia televisivo». Lo spot girato nel 1979 nel già congestionato traffico di Milano vede Enzo De Toma, noto caratterista comparso in diversi film di Adriano Celentano, che pedala con un pennello gigante sulle spalle. Visto il traffico milanese dell’ora di punta, con auto tipiche del periodo che suonano il clacson e pure un filobus, un vigile dai guanti bianchi (come era d’ordinanza in quegli anni) ferma l’imbianchino in bicicletta e lo rimbrotta: «Ma cosa fa con quell’arnese? Lei ostacola il traffico». Ma lui, convinto: «Devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande». Il vigile lo invita così ad adottare una soluzione diversa, quella passata alla storia con la celebre battuta: «Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello. Cinghiale!». Intramontabile.

Matteo Vincenzi