Settimana soleggiata ma fredda. Il gelo si farà sentire: minime fino a -6° nelle zone di pianura

MANTOVA L’arrivo di aria fredda artica nel Mediterraneo ha innescato ieri la formazione di un vortice di bassa pressione particolarmente ampio e profondo sul Mar Ionio. Tale figura insisterà da oggi a mercoledì soprattutto sulle regioni meridionali, dove saranno possibili locali nevicate anche sulle zone costiere adriatiche dalle Marche alla Puglia. Il nord Italia rimarrà invece lontano da questo tipo di configurazione, potendo contare per altro sulla parziale protezione dell’arco alpino.
La settimana partirà quindi con una giornata dal cielo generalmente soleggiato, pur con temperature leggermente al di sotto della media per la persistenza di correnti fredde orientali. Poche novità anche tra domani e giovedì. Il tempo rimarrà stabile, con giornate all’insegna del sole e aria non così umida per il prevalere di correnti secche di origine continentale. Farà tuttavia più freddo al mattino con gelate estese in tutte le zone di pianura e minime negative anche in città. Possibili minime fino a -7° nelle zone di pianura verso il parmense. Il sole previsto durante il giorno mitigherà un po’ il freddo, anche se il termometro salirà difficilmente oltre i 6 gradi.
La permanenza dell’alta pressione sull’Europa occidentale negherà al nord Italia le precipitazioni per lungo tempo. Ne pagherà le spese l’arco alpino, per il quale non sono previste nevicate per almeno dieci giorni. Dopo la sfuriata subtropicale di capodanno, un po’ di neve è in realtà tornata, ma soprattutto sulle Dolomiti e sull’Appennino emiliano. Sui monti della Lombardia e del Piemonte la carenza di neve si nota.
L’inverno è ora ad un bivio. I modelli previsionali vedono infatti l’Italia come bersaglio principale delle retrogressioni gelide che dalla Russia potrebbero portare ondate di gelo non indifferenti verso il Mediterraneo. A conti fatti, un’irruzione di gelo particolarmente forte sull’Italia manca ormai dal gennaio 2017 e, prima di allora, tra la fine del mese e i primi di febbraio del 2012.
L’attuale configurazione meteo è in ogni caso sfavorevole alle precipitazioni. Gennaio non è in realtà un mese statisticamente piovoso. Su Mantova cadono mediamente 50 millimetri d’acqua, pur con molte differenze da un anno all’altro. Negli ultimi anni (con l’eccezione della seconda metà del mese dello scorso anno) ha prevalso spesso l’aridità. Il mese è stato sovente caratterizzato da una forte presenza dell’anticiclone, con prevalenza di nebbia ed elevato inquinamento. Particolarmente secchi sono stati i mesi di gennaio del 2020 (11 millimetri), del 2019 (20 millimetri) e del 2017, per altro sotto forma di neve. Più in generale, negli ultimi vent’anni solo quattro volte il mese ha superato i 50 millimetri di accumulo.
Dagli anni ‘80 i 100 millimetri di pioggia sono stati superati invece solo una volta, nel 2014, con un totale di 140 millimetri, record assoluto dal dopoguerra.
Sempre nell’ultimo ventennio, in gennaio è sostanzialmente sparita la neve al suolo in città e nelle zone di pianura. Per ritrovare una bella nevicata in questo mese a Mantova città occorre risalire alla mattina di capodanno del 2009 con 16 centimetri al suolo. Da allora, con l’eccezione di 3-4 centimetri del 2017, praticamente più nulla.
Alessandro Azzoni