Basket Serie C Silver – Quistello, i consigli di coach Messina

QUISTELLO Proseguono con successo le sorprese di coach Marco Gabrielli ai giocatori della Negrini Quistello. Dopo la videoconferenza su Zoom di un paio di settimane fa con Sergio Scariolo, tecnico campione del mondo con la Spagna e, da vice, campione Nba in carica con i Toronto Raptors, sabato è stato il turno di Ettore Messina, uno dei più grandi del basket italiano. L’allenatore dell’Olimpia Milano, e fino alla passata stagione assistant coach di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs, ha dispensato consigli agli atleti della Negrini e risposto a tante domande con grande disponibilità per circa un’ora. Più che semplice tecnico della corazzata milanese, è “director of basketball operations”: Giorgio Armani gli ha dato le chiavi del team perchè possa portarlo più in alto possibile.
«Ci ho provato a lungo – spiega Gabrielli – e finalmente siamo riusciti ad avere Ettore Messina, con il quale sono in rapporti da vent’anni perchè nel 2001/02, quando allenava la Benetton Treviso, ho fatto la tesi su di lui per la mia seconda laurea in Scienze Motorie e ho potuto seguirlo. Non dico amici, ma siamo in ottimi rapporti da allora. Visto tutti i suoi impegni, ce l’abbiamo fatta solo sabato ad averlo con noi. E’ stato un incontro piacevole e amichevole. E’ stato molto disponibile a parlare di aspetti privati della sua professione e dei suoi inizi come coach, consigliato da Tonino Zorzi, allora capo allenatore di Venezia e suo professore di educazione fisica. Abbiamo parlato della differenza tra Nba ed Eurolega, per quanto riguarda le regole difensive e le capacità fisiche, del perché sia tornato in Italia dopo 5 anni da vice allenatore agli Spurs e delle possibilità sfumate di diventare in Nba capo allenatore. Messina ci ha raccontato di aver lasciato l’America perchè nella rosa delle scelte di allenatori, arrivati agli ultimi due candidati, era sempre secondo; invece in Europa avrebbe lavorato da capo assoluto con un suo staff. Essere tecnico, ma in pratica anche presidente dell’Armani, è stata la molla decisiva per tornare». Soddisfattissimi dell’incontro gli atleti del Quistello: «Abbiamo tutti potuto parlare di basket a questo livello con uno dei migliori al mondo. Un onore per un club piccolo come il nostro aver avuto questa opportunità».