Canoa – Il tecnico Rossi carica Sara Vesentini: “Medaglia europea a portata di mano”

Rossi con la Vesentini
Rossi con Sara Vesentini

MANTOVA Nuova occasione per Sara Vesentini di incrementare il bottino del proprio medagliere. Domenica mattina la portacolori della Canottieri Mincio cercherà gloria in Portogallo, a Montemor-O-Velho. Sara scenderà in acqua nella finale diretta del K4 500 Under 23, gara valida per il Campionato Europeo. Trattasi di finale diretta, perchè sono solo 8 le nazioni iscritte. Dunque, niente batterie nè semifinale di ripescaggio. La Vesentini gareggerà insieme a Irene Bellan delle Fiamme Oro, (che rileva Elena Ricchiero delle Fiamme Azzurre), Sara Daldoss e Lucrezia Zironi delle Fiamme Azzurre. Comunque tosta la concorrenza: l’armo azzurro dovrà infatti vedersela con Portogallo, Ucraina, Germania, Ungheria, Polonia, Spagna e Francia.
L’anno scorso a Belgrado l’Italia centrò il podio col terzo posto. Un risultato di prestigio, che le azzurre punteranno a ripetere domenica in Portogallo. Sarebbe il modo migliore per rifarsi della mezza delusione patita recentemente ad Auronzo di Cadore, dove Sara e compagne hanno chiuso quinte nella finale del Mondiale. Anche in quell’occasione le azzurre partirono con fondate speranze di medaglia ma, come già in batteria, vennero penalizzate da un andamento discontinuo.
Ad ogni modo, quello è il passato. Ora i fari sono tutti puntati sulla prova di domenica a Montemor. Il tecnico della Canottieri Mincio Daniele Rossi coltiva speranze di podio: «Con l’inserimento di Irene Bellan al posto della Ricchiero – dice – , abbiamo di fatto ricomposto l’armo che doveva prendere parte al Mondiale. Sulla carta è un equipaggio più competitivo, dunque si può pensare alla zona medaglie. Diciamo che il potenziale c’è tutto e sta alle ragazze sfruttarlo. Per quanto riguarda le rivali, l’Ungheria va considerata la più forte. Vedo l’Italia al livello della Germania, mentre la Polonia vista in azione al Mondiale non incute paura, a meno che non cambi qualche atleta. Del resto, si sa, in una finale secca tutto può succedere. Una cosa è certa: bisogna mostrarsi costanti e attenti».