Anche Mantova verso il coprifuoco notturno. Il sindaco: una stretta che mi sembra corretta

MANTOVA Chiudiamo tutto dalle 23 alle 5. Proposta forte per contrastare la diffusione del coronavirus quella avanzata ieri ai sindaci della Lombardia e dal presidente della Giunta Regionale Attilio Fontana, che ha già ricevuto un primo Ok dal Ministro della Salute Speranza. Compatto il fronte dei sindaci dei capoluoghi lombardi, tra i quali anche quello di Mantova Mattia Palazzi che a tale propposito nel dirsi favorevole a una misura regionale che intensifichi in Lombardia le restrizioni proposte dall’ultimo Dpcm del Governo, ha dichiarato al termine della riunione fiume svolta ieri pomeriggio (oltre tre ore, ndr): “Il punto di sintesi che abbiamo trovato con il presidente Attilio Fontana mi sembra corretto. Si tratta di una stretta ulteriore – continua- che limita ma non blocca la vita sociale ed economica delle città”. Con il rischio però se l’aumento dei positivi salirà ancora, della necessità di “ulteriori passi”, una cosa di cui “dobbiamo essere tutti consapevoli”.Intanto la situazione a Mantova “non è ancora allarmante”, ma la crescita dei contagi “esiste e non va sottovalutata”, precisa Palazzi. I controlli pero’, “li deve garantire lo Stato. Il governo sa bene che con la polizia locale è impossibile”. Se le regole non sono applicabili, aggiunge il primo cittadino, “non si scrivono nemmeno”. Il quadro è “già abbastanza complesso e la filiera istituzionale deve renderlo il piu’ possibile efficace e chiaro”. In città “teniamo il fiato sul collo alle attività che sgarrano”, e anche “a chi non porta la mascherina. Non ho problemi a sospendere la licenza a quelli che non rispettano le regole”, avverte. Ma a oggi, “farei a meno di disporre un coprifuoco su piazze o vie”. Sulla didattica a distanza invece, “va bene facilitarla, ma se si risolvesse il vero problema, quello del trasporto scolastico, si potrebbe gestire tutto molto meglio, anche con orari sfalsati di ingresso e uscita”, conclude Palazzi.