Mantova Hub, si cerca nel cimitero

MANTOVA Si complicano anziché semplificarsi le procedure per dare compimento all’ambizioso piano di rigenerazione urbana nella periferia sud della città compresa fra l’Anconetta e San Nicolò. Il noto “Piano Boeri”, meglio comosciuto ormai come “Mantova Hub”, ha necessità di ulteriori approfondimenti soprattutto nel settore che guarda al lago inferiore, dove l’amministrazione si è venuta a trovare in conflitto con la comunità rabbinica internazionale. La quale rivendica un diritto di conservazione e di massimo rispetto per le preesistenze archeologiche (ma anche spirituali) in relazione all’antico cimitero ebraico che sino a due secoli fa era ubicato proprio nell’area che si estende dai capannoni militari sino alla ex ceramica – ossia dove le aziende stanno operando per trasformare la ex struttura industriale in una scuola.
E non solo. Alla presenza intangibile del cimitero, secondo i termini della cessione stessa dalla comunità israelitica al demanio comunale, viene ad aggiungersi anche la presenza dell’antico complesso paleocristiano di San Nicolò, che in buona parte raccoglie nel sottosuolo le prime presenze di quella cristianità delle origini che aveva portato a Mantova le importanti reliquie oggi documentate nei Sacri Vasi della basilica concattedrale di Sant’Andrea.
Insomma, troppa roba perché le ruspe possano agire in piena libertà senza assoggettarsi a nuove e più meticolose ricerche. Da qui la determinazione del Comune di affrontare una nuova campagna conoscitiva, posto che le attività di archeologia esecutiva sono particolarmente complesse, svolgendosi su un oggetto ipotizzabile o solo parzialmente noto, raramente delimitabile con esattezza nella misura, nei contenuti e nelle definizioni, in quanto basato sulla occasionale stratificazione, in un determinato punto, di livelli succedutisi per vicende storiche largamente impreviste ed imprevedibili sia nella loro evoluzione positiva, sia nelle eventuali vicende di modifica, alterazione e disturbo. Tutte considerazioni, queste, che determinano il carattere di “urgenza” col quale l’ente ha dato avvio ai sondaggi. Da notare che gli accertamenti passeranno dall’impegno assunto inizialmente di 11.875 euro a 26.480.